Il paradosso della rilevazione delle cosiddette "onde gravitazionali" per mezzo della luce di laser

Immagine di valore didattico delle cosiddette "onde gravitazionali", che sarebbero generate, qui in esempio, da un sistema binario di stelle (che possono anche essere dei buchi neri), e che incresperebbero lo spazio-tempo secondo la teoria della Relatività Generale.

 

 

ONDE GRAVITAZIONALI ?
SAREBBE DAVVERO POSSIBILE RIVELARLE CON UN LASER, CON LA LUCE ?

ECCO IL PARADOSSO

Consideriamo un raggio di luce che percorre nel vuoto, in un intervallo "delta t" di tempo, la distanza tra i punti A e B, in uno spazio-tempo non deformato da alcuna onda gravitazionale.
Immaginiamo ora invece il caso della presenza di un' onda gravitazionale che increspa lo spazio tra A e B.
La maglia dello spazio - per una visualizzazione concettuale di tale maglia vedi immagine seguente in basso - verrebbe deformata, ma rispetto a tale maglia i punti A e B restano fissi. Stando sulla maglia spaziale, per quanto increspata dalle ipotetiche onde, la distanza tra A e B resterà costante poiché anche l'eventuale righello di misura seguirebbe le estensioni o dilatazioni dello spazio punto per punto, e idem farebbe la luce, conservando la sua costanza di velocità nel vuoto continuando a muoversi lungo la maglia dello spazio, costanza relativamente ad essa.
Per semplificare il discorso:
lo spazio si deforma? OK, supponiamo di si, ma la luce si muoverebbe allora in esso e rispetto ad esso, non con velocità costante rispetto ad un altro spazio coesistente ma che resta indeformato.
È il problema della inconsistenza di una curvatura non nulla dello spazio nella ipotizzata non esistenza di uno spazio di riferimento indeformato, piatto!
Curvatura Ok, ma rispetto a cosa?!
Non posso immaginare uno spazio curvato, se non riferito ad uno spazio che rimane piatto. Senza un tale spazio piatto di riferimento, euclideo, lo spazio che pur dico deformato dalla gravità, secondo la teoria della Relatività Generale, e in cui viviamo, sarebbe indistinguibile per noi da uno spazio piatto, e quindi tanto varrebbe definirlo tale, piatto, euclideo, dato che tale comunque ci apparirebbe a noi enti in esso esistenti, e non posti al suo di fuori.
Ergo non c' è un paradosso teorico nell' usare un laser per misurare distanze tra punti dello spazio increspato o meno da ipotetiche onde gravitazionali, al fine di rilevare così l'esistenza o meno di queste ultime?

NOTA: il bisogno poi dell' esistenza di uno spazio piatto per poter parlare della curvatura di un altro spazio, mette in luce come il concetto di gravità legato alla curvatura di uno spazio, che ha sempre comunque bisogno di uno spazio piatto di riferimento per avere una qualche consistenza fisico-matematica, introduca una ridondanza che porta ad evidenziare il valore del più vecchio concetto di un campo gravitazionale di forze per spiegare la gravità, al posto di quello più moderno di curvatura di uno "spazio"(?) che avrebbe poi pur sempre bisogno di uno spazio piatto eternamente indeformato di riferimento, quello spazio euclideo quindi rispetto al quale è più semplice parlare della gravità come di un campo di forze su tale spazio definito.
Uno spazio euclideo di fondo teoricamente indeformato e indeformabile cui eventualmente poi anche immaginare solidale il "vuoto"-etere di interesse elettromagnetico, e rispetto a cui è costante il modulo della velocità della luce, al valore di costante universale c.

Di fatto l' impostazione sperimentale degli esprimenti LIGO (acronimo dell' inglese "Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory", osservatorio mediante interferometro laser delle onde gravitazionali), in seno ai quali nel 2016 si è sbandierata pubblicamente la rilevazione(?), che sarebbe avvenuta nel 2015, di increspature dello spazio-tempo, affermate, su basi teoriche di Relatività Generale sempre, come generate dall' evento di fusione coalescente di due buchi neri milioni di anni luce or sono e di distanza, presuppongono, implicano implicitamente, proprio l' esistenza di un tale spazio di fondo euclideo mai deformato rispetto al quale la luce si muove a modulo di velocità costante, tanto che si servono in tali esperimenti di tale costanza per misurare rispetto a tale spazio indeformato le deformazioni di una maglia spaziale cui ritengono solidali invece i punti A e B tra i quali la luce si muove, maglia che ritengono invece increspabile dalle onde gravitazionali.

Un esperimento dunque che contraddicendo nei suoi presupposti operativi una teoria, la teoria della Relatività Generale, la quale nega l' esistenza di un ulteriore spazio di fondo indeformato e indeformabile, vorrebbe dimostrare la medesima teoria dimostrando una sua diretta previsione, quella delle onde gravitazionali,

se questo non è un grosso paradosso!?

 

Immagine di valore didattico delle onde gravitazionali generate da un sistema binario di stelle, che increspano la maglia spaziale ESCAPE='HTML'

Immagine di valore didattico delle onde gravitazionali generate da un sistema binario di stelle, che increspano la maglia spaziale.

 

Questo paradosso da me qui messo in evidenza, per questa tipologia di esperimenti, non è solo di natura tecnologica, ma è anche e soprattutto di natura teorica in merito al principio operativo adottato negli esperimenti discussi.

La spettacolarizzazione, che ha caratterizzato questo grido alla scoperta sperimentale delle onde gravitazionali, va letta alla luce del fattore da non trascurare della necessità di queste grida al fine di garantirsi i finanziamenti pubblici e sponsor per questi mega progetti di "ricerca". Ecco perché c' è più da fidarsi oggi quando da questi mega progetti di ricerca si scopre ciò che non ci si aspettava e ciò che non si cercava, che il contrario sbandierato con esaltazione e senza alcun minimo prudente dubbio!

A conferma della effettiva curvatura positiva dello spazio ad opera di una massa astronomica, quale ad esempio quella di una stella, in sua prossimità, si adduce il fatto che la somma degli angoli interni di un triangolo in prossimità di un corpo di grande massa, è superiore a 180°.

Si deve considerare però che si tratterebbe operativamente di un "triangolo" i cui lati son formati da tre fasci laser. Fisicamente ciò mostrerebbe comunque operativamente la curvatura dei raggi luminosi non dello spazio in sé, curvatura dei raggi luminosi ad effetto della massa di un corpo già predetta ben prima di Einstein sulla base della sola legge gravitazionale newtoniana, e ancora più sostenibile sulla base della formula E=mc^2, che attribuisce una massa non nulla anche al fotone, volenti o nolenti, poiché il fotone ha un' energia non nulla.

Per meglio capire l' obiezione operativo-teorica all' esperimento LIGO che qui viene messa in risalto, obiezione relativa ad una contraddizione di fondo con la stessa teoria della Relatività Generale, occorre focalizzare il seguente aspetto: tale obiezione è connessa al sistema di riferimento rispetto al quale la luce si muove con la sua solita velocità costante in modulo c.
Questo sistema di riferimento, o meglio dire questi sistemi di riferimento locali, punto per punto e istante per istante, non possono che essere per la Relatività Generale solidali e connaturati per metrica allo spazio-tempo la cui maglia sarebbe curvata e increspata dalla gravità e dalle sue previste onde gravitazionali.
Se tra un punto A e B vi transita in un certo istante un' increspatura che deforma la maglia spaziale, la luce non potrà essere utilizzata pertanto per rilevarla attraverso una mutazione del suo tempo di volo e le correlate influenze di questo in termini sperimentali; immaginare il contrario vorrebbe dire operare considerando un sistema di riferimento globale solidale ad un immaginato ulteriore spazio che rimane indeformato, e con la metrica di questo sistema di riferimento legata alla maglia spaziale indeformata di quest' ultimo spazio dalle caratteristiche di spazio euclideo piatto, indefomato e indeformabile.
Nessuno qui nega che ciò sua possibile, anzi, ma ciò rappresenta una pesante contraddizione per chi invece voglia operare nel rispetto della Relatività Generale proprio a sua dimostrazione.
E' la Relatività Generale stessa, dunque, che non consente il paradosso teorico-operativo alla base degli esperimenti interferometrici di LIGO. Sarebbe una negazione dei concetti stessi di "relativismo" l' esistenza di un tale ulteriore spazio euclideo di fondo, sempre indeformato e indeformabile ad opera della gravità. Nell' esperimento LIGO si starebbe presupponendo, senza ammetterlo, l' esistenza di uno spazio di fondo piatto indeformabile rispetto a cui c è costante! Questo vuol dire negare la Relatività Generale di fatto, per costruire un esperimento il cui risultato si dice che ne conferma una sua previsione teorica e dunque la teoria medesima! Un pastrocchio insomma!

Per semplificare ulteriormente la sostanza del paradosso legato all' uso della luce che viaggia nello spazio-tempo per misurare una deformazione dello spazio-tempo stesso, è come se volessimo servirci di uno strumento metro, che è nello spazio, per misurare deformazioni dello spazio che il metro stesso coinvolgerebbero. Il metro non sarebbe fuori dallo spazio, tale dunque da essere confrontato con esso, ma nello spazio stesso, ad esso inscindibilmente connaturato, da qui l' impossibilità epistemologica del suo utilizzo a tal fine! 

SEMPLIFICHIAMO ULTERIORMENTE: abbiamo letto frasi del tipo: "il passaggio delle onde gravitazionali rilevate ha comportato variazioni delle lunghezze misurate inferiori al diametro di un protone; l' accuratezza dell' apparecchiatura misuristica (software e hardware) sviluppata ha permesso di arrivare, schermando e filtrando dai vari rumori, a questo livello di dettaglio che è stato decisivo per la scoperta". Ergo mi sembra di non sbagliare se diciamo che sperimentalmente tutto si può ricondurre al calcolo preciso nel tempo di distanze tra due punti, distanze variabili nel tempo. L'obiezione teorica allora è questa: si considera dunque l' effetto del passaggio di un' onda gravitazionale deformante lo spazio-tempo quello di modificare in quel frangente di passaggio la distanza tra due punti inizialmente fissi? Si! Ok, ammesso che sia così, si sta affermando l' esistenza di un sistema di riferimento, diciamo "di laboratorio", solidale ad uno spazio di fondo piatto e che rimane piatto, e rispetto al quale si possono misurare le variazioni di lunghezza di un secondo spazio la cui maglia spaziale subisce deformazioni a seguito del passaggio delle increspature di onde gravitazionali. Questo secondo spazio è quello descritto dalla Relatività Generale, ma con la contraddizione teorica che la Relatività Generale non ammette l' esistenza di quel primo spazio euclideo piatto indeformato e indeformabile che abbiamo chiamato "di laboratorio", che è però alla base, implicito, nei presupposti operativi degli esperimenti qui discussi, sviluppati per la rilevazione delle onde gravitazionali previste dalla Relatività Generale.

Si tratta di "anomalie" teorico-operative non da poco!

 

Rappresentazione didattica di un raggio di luce proveniente da una stella ("actual star" indicata in inglese) che viene curvato passando nelle vicinanze del campo gravitazionale del Sole ("Sun"). La stella viene osservata nella posizione apparente ("observed star") data dalla proiezione del raggio di luce che arriva a Terra ("Earth"). I raggi di luce vengono curvati passando nelle vicinanze di un campo di forze gravitazionale causato dalla presenza di una massa. Effetto concepito dalla Relatività Generale come dovuto alla deformazione dello spazio-tempo ad opera della massa.  

 

Può essere interessante, infine, anche considerare che quando la luce transita nei pressi di una grande massa astronomica subisce una curvatura della sua traiettoria altrimenti rettilinea, (ciò è dovuto alla gravità come abbiamo detto, e nell' ambito della Relatività Generale ciò viene interpretato come conseguenza della curvatura dello spazio-tempo attuata dalla grande massa astronomica, ad esempio del pianeta o meglio ancora della stella considerata), ma, come giusto che sia, anche dalla stessa Relatività Generale, il moto del raggio di luce, del fotone, continua ad esser considerato nel suo complesso uniforme, ovvero a velocità costante in modulo nel vuoto e pari alla costante universale fisica c, anche se la sua traiettoria per effetto dell' attrazione gravitazionale cessa di essere rettilinea ma diventa curvilinea in prossimità del corpo astronomico, per poi asintoticamente tendere nuovamente a distanza da esso ad un andamento rettilineo.

Un aspetto più o meno correlato alle questioni qui evidenziate, e che personalmente mi interessa molto, riguarda la "curvatura" dello spazio-tempo implicata dalla gravità secondo la RG, che venendo da questa teoria considerata una proprietà intrinseca dello spazio-tempo, non nulla in presenza di massa-energia, proprietà non legata al confronto con alcuno spazio piatto di riferimento, mi appare come un costrutto teorico-matematico ridondante e fisicamente inconsistente nella sua pretesa di sostituirsi al concetto matematico della gravità quale campo gravitazionale di forze a distanza. Ma importante non deviare ora verso queste considerazioni, poiché trovo già molto importante, più pratico e attuale, interessarci qui ed ora del grande paradosso, e forti contraddizioni da esso sottese, che abbiamo evidenziato in questo paragrafo!

 

IN CONCLUSIONE.

Non vi è qui alcun atteggiamento preconcetto di non accettazione di una qualche teoria fisica del mainstream attuale, ma voglio ribadire, questo si, la inaccettabilità che la realtà fisica possa essere talmente contraddittoria come sarebbe nella piena dogmatica acritica accettazione, che prevalentemente oggi si fa, delle due principali teorie odierne della fisica moderna, che tanto fanno tra loro a pugni, che che se ne dica: la MQ (la Meccanica Quantistica) e la RG (Relatività Generale).

Il loro conflitto, alla luce del fatto ovvio che "Natura non facit saltus" ed è una sola, non si risolve dicendo che una teoria vale per un certo ambito di dimensioni e l' altra teoria per un altro ambito; e proprio tale insanato ed insanabile conflitto dimostra la comune limitatezza e fallacia di entrambe le due grandi e tanto osannate teorie della fisica moderna che in realtà pretendono di descrivere le leggi e gli enti dello stesso oggetto: la Natura. Si entrambe, poiché, pur nel riconoscimento doveroso di alcune loro buone previsioni nei loro ambiti dimensionali di relegazione forzata, l' incapacità poi di ciascuna di esse di smascherare davvero le debolezze dell' altra teoria ne mostra la propria incompletezza!

Da qui le speculazioni e analisi critiche fisiche teoriche esposte in questo sito internet.

 

 

Oreste Caroppo,     febbraio 2016

 

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ANCORA CONSIDERAZIONI SULLE COSIDDETTE "ONDE GRAVITAZIONALI" E RIFERIMENTI ALLA TEORIA TRATTATA IN QUESTO SITO INTERNET

 

Non vedo ormai differenza tra il credo dogmatico religioso indotto nelle masse in epoche passate a fini di potere e controllo e il credo oggi affermato in merito alla curvatura dello spazio che

-) se pur concepibile come "possibile" resterebbe inconoscibile e inmisurabile, e dunque un concetto, un "ente" da scartare secondo il buon criterio del rasoio di Occam;

-) se misurabile ciò implicherebbe sottointendere l'esistenza di uno spazio piano indeformato euclideo rispetto cui misurarne la curvatura, e comunque le pieghe e contrazioni-dilatazioni nel caso delle onde gravitazionali correlate alla medesima teoria, in contraddizione con la teoria stessa!

Questa non è solo filosofia, è logica e quindi matematica, e sulla base di tutto ciò si tratta di contraddizioni insanabili che rendono l'affermazione della teoria come verità, attraverso "esperimenti" da iperfinanziamenti e pubblicità che fan gola e che di rigore scientifico galileano e quindi prudenza han poco o nulla, dei neo-dogmi pseudo-scientifici affermati da neo-sacerdoti nelle vesti di falsi uomini di scienza, fanaticamente assorbiti e sbandierati da masse acritiche che fan quasi umana pena!
I finanziamenti possono "convincere" e tentar di far convincere.
Ed è vero che il buon Galileo Galilei diceva: «misura quello che è misurabile, e rendi misurabile ciò che [aggiungo ndr: apparentemente] non lo è», ma qui ci troviamo di fronte ad un caso di affermata misurazione, con le cosiddette "onde gravitazionali", di un effetto che non sarebbe comunque percepibile nello spazio in cui dovremmo noi tutti essere insieme con i nostri vari strumenti e con la luce, secondo la teoria della Relatività Generale (RG) adottata e sottoposta, "si dice", a verifica; non dovrebbe poter essere percepibile in termini di misurazioni di variazioni di distanze!
E anche se si sposta l' attenzione rispondendo che in realtà ciò che si misura negli esperimenti di tipo LIGO è lo sfasamento della luce che percorre i due bracci di un interferometro interferendo appunto, poi tale sfasamento, a ben vedere, altro non sarebbe che l' effetto di una concreta variazione di distanza nel nostro medesimo spazio, variazione differenziale della lunghezza dei bracci dell' interferometro che è, come noi, nel medesimo spazio, che la teoria immagina perturbabile dalle onde gravitazionali, il discorso assolutamente non cambierebbe dunque!     
Rispetto a cosa quindi si misura la variazione di distanza, che si ritiene di aver misurato, dei bracci degli interferometri che son solidali allo spazio stesso che le onde gravitazionali deformerebbero?
Nei riferimenti intrinsechi solidali allo spazio che si deformerebbe ogni ente usato per misurare sarebbe affetto dalla medesima deformazione e quindi inutilizzabile per misurare quella ipotizzata deformazione che resterebbe inconoscibile in quello spazio stesso!
In maniera dogmatica nei confronti con "addetti ai lavori" rispetto a queste questioni, essi sovente tagliano corto rimandando alla fiducia nel lavoro fatto dai "FISICI"! Riflettere invece con la propria testa su queste contraddizioni nascoste al pubblico è fondamentale.
La stessa RG mostra come lo studio del movimento di una singola particella non sarebbe sufficiente per rilevare le onde gravitazionali, e che è chiara l' ambiguità della loro eventuale rilevazione implicante la specificazione di un opportuno sistema di coordinate di riferimento inerziale locale, con le conseguenze contraddittorie però che qui stiamo evidenziando. Se le persone capissero, riflettendo criticamente, quello che danno loro da studiare, quanto meglio sarebbe! Del resto non meraviglia certo che le perplessità che ponevo riemergono anche in ogni buona dispensa universitaria sulla RG, la logica di fondo è una per tutti quando utilizzata, e mai seppellibile sotto mari di formule come talvolta si tenta di fare; la stessa logica che ispira il mio testo su "il paradosso della rilevazione delle cosiddette onde gravitazionali per mezzo della luce di un laser"!
Per ulteriori spunti di riflessione rimando a quanto già esposto nel testo sopra.
Qui non servono avvocati difensori di nessuno, solo prendersi il tempo necessario per riflettere.
E poi stendiam un velo pietoso sull' annuncio planetario in pompa magna della scoperta delle onde gravitazionali, dato dopo aver rilevato un solo evento ben distinto, ci dicono, di un treno di onde gravitazionali, in un universo che dovrebbe essere un mare di onde gravitazionali in tempesta a giudicare dalla teoria RG applicata alle conoscenze della cosmologia odierna! Un treno d'onde g., sostengono, generato dalla fusione di due buchi neri di masse 29 e 36 volte quella del Sole, avvenuto ad una distanza nel tempo e nello spazio di 1,3 miliardi di anni luce, (la velocità di propagazione delle o.g. secondo la RG è pari a c, la velocità della luce nel vuoto), e ubicato sulla volta celeste meridionale.
Questo è metodo scientifico?! Questa è Scienza?!
No. Ma sanno che pochi oserebbero mettere in dubbio, pochi avrebbero gli strumenti economici per farlo, e/o l' audacia per farlo, la affermata conferma di previsioni fatte dal grande famosissimo Albert Einstein, sebbene sia stato lui stesso a tentare di rinnegare la sua stessa precedente previsione delle onde gravitazionali sula base della sua teoria RG come ben è noto nella storia della scienza del '900.      
Queste sono campagne pubblicitarie per mega-finanziamenti! Il progetto che avrebbe portato alla rilevazione delle onde g. è costato 1,1 miliardi di dollari per un periodo di 40 anni: il Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (LIGO) è la struttura più costosa mai finanziata dalla National Science Foundation!
E poi non si dimentichi il paradosso dell' energia (e quindi massa) di queste onde gravitazionali che sarebbe stata rilasciata da buchi neri, dai quali alcuna massa ed energia può invece uscire per loro definizione!!!
Paradosso che, fermo restando la bontà nella previsione dell' esistenza dei buchi neri, che si può fare sulla base della sola legge di gravitazione newtoniana e della formula E=mc^2 di Olinto De Pretto, evidenzia l' impossibilità anche delle teorie che vorrebbero l' interazione gravitazionale mediata da particelle virtuali comunque dotate di massa-energia dette "gravitoni", viaggianti alla velocità della luce nel vuoto c, (la stessa delle o.g.); particelle mediatrici che dovrebbero comunque poter emergere dall' interno del buco nero attraversando verso l' esterno il suo orizzonte degli eventi, cosa non possibile. Vedi in merito anche il seguente link focalizzato su una problematica molto simile, quella concernente la teoria dell' interazione elettromagnetica mediata da fotoni: "il Paradosso del Buco Nero e dell' interazione elettrica mediata(?) dai fotoni" link: http://fiatlux.altervista.org/il-paradosso-del-buco-nero-e-dell-interazione-elettrica-mediata-dai-fotoni-.html
 
E delle altre previsioni non confermate della Relatività Generale nessuno ne parla...
Ma senza andar altrove è bene ora riflettere sulle contraddizioni del dire "abbiamo misurato la variazione di distanza causata da onde gravitazionali!" Ed è pure ben stimata anche se minutissima, (parliamo di lunghezze pari a frazioni del diametro di un protone, circa un terzo del suo diametro), per eventi quali quello teorizzato e che si dice ora di aver rilevato, la fusione di due buchi neri avvenuta , e qui non stiamo discutendo di problemi misuristici software-hardware anch'essi interessantissimi in questa valutazione critica, ma di questioni prettamente teoriche. Si pensi poi che le macchine di rilevamento LIGO hanno sistemi per produrre dei falsi programmati, gestiti dai finanziatori, che si dice servono per testare la bravura del personale tecnico ...
Non basta dire poi che la luce è "speciale" per bypassare i problemi qui posti sugli esperimenti interferometrici per rilevare le onde gravitazionali! Anche in RG essa viaggerebbe lungo geodetiche dello spazio-tempo deformato, mai fuori da esso in un fuori che per la RG non esiste, e la cui esistenza è implicita invece negli esperimenti tipo LIGO, piaccia o meno, volenti o nolenti, anche se nelle conferenze celebrative della "scoperta" delle onde gravitazionali, di queste settimane, si salta a piedi uniti su questo punto cruciale per non farlo vedere o forse perché pappagallescamente non lo si è visto da parte di tanti coinvolti entusiasti addetti ai lavori che oggi ripetono a memoria le quattro frasi meanstream preconfezionate sull'argomento.

Non è che non voglio che si diano soldi alla ricerca, anzi il contrario! Ma alla ricerca appunto, non a planetarie prese in giro il cui dramma si affievolisce solo per il fatto che sovente vengono smascherate dopo decenni di decadimento teorico-sperimentale! Si tratta di onestà intellettuale qui soprattutto!

Interessante anche osservare come il definire le proprietà dello spazio relativistico, quali la curvatura, intrinseche, ovvero deducibili stando in esso, non esclude in alcun modo l' esistenza di uno spazio piano euclideo di fondo rispetto a cui valutare le proprietà estrinseche dello spazio relativistico,
Nel 1827 il matematico Gauss publicò le "Disquisitiones generales circa superficies curvas", dove per la prima volta egli distingueva tre proprietà interne o intrinseche di una superficie da quelle esterne o estrinseche. Le prime sono quelle proprietà che possono essere misurate da qualcuno che vive sulla superficie. Le seconde sono quelle proprietà derivate dal fatto che la superficie è inserita in uno spazio a maggiori dimensioni che la comprende e che sono misurate rispetto a questo, da qualcuno che vive in questo spazio. Ora anche se nella teoria della RG si scegli di concentrarsi di più sulle proprietà intrinseche dello "spazio" ciò è solo una scelta che non esclude certo a priori la possibilità di riferire ad uno spazio di riferimento non deformato le proprietà estrinseche dello "spazio" relativistico quando immaginato deformato: nei fatti ciò che si fa con gli esperimenti LIGO, si usa questo spazio locale piatto e indeformato di fondo per le misurazioni sconfessando così nei fatti l' impianto teorico-filosofico complessivo della "relatività" che nega, (non a caso si chiama così "relatività"), l' esistenza di uno spazio piatto di fondo, che richiamerebbe concezioni di tipo pre-relativistico di una sorta di potenziale "etere luminifero" solidale a questo spazio piatto eventualmente immaginabile come immobile, il sistema inerziale fondamentale assoluto dunque!  
Ciò evidenzia la ridondanza e farraginosità di avvalersi di un concetto di curvatura di un certo "spazio" deformabile (in un altro spazio di fondo piatto), rispetto a quello di campo di forze in uno spazio piatto (nel modello del grande Newton) per descrivere l' interazione gravitazionale universale!

Opportuno poi non cadere nel tranello di servirsi di raggi di luce per disegnare un triangolo, di cui misurare gli angoli interni, in prossimità di un corpo massivo, come un pianeta, a prova della diversità da 180° della loro somma e quindi adducendo ciò come prova indipendente della curvatura della spazio indotto dalla massa, sarebbe un distorcere l' interpretazione dei fatti perché il fotone risente del campo gravitazionale generato da quel corpo newtonianamente e viene da esso eventualmente deviato dal suo percorso inerziale altrimenti rettilineo. Ne avremmo un triangolo a lati incurvati in uno spazio comunque euclideo, cioè un non triangolo, nulla più! Ciò è conseguenza del fatto che il fotone ha energia E=hv non nulla e dunque massa mc^2=E non nulla, secondo la nota formula E=mc^2 già ipotizza da un italiano, Olinto De Pretto, per le "particelle di luce" pochi anni prima di Einstein che la fece poi rientrare con estensioni integrative nella sua teoria della Relatività Ristretta.

Oggi assistiamo persino alla negazione del significato profondo di questa equivalenza tentando di identificare invece la massa a riposo che è nulla per il fotone, (come anche intuibile essendo nell'essenza del fotone la negazione del riposo, dell'immobilità), con la sua massa gravitazionale, quando invece essa va identificata nella sua massa relativistica m=E/(c^2), vera massa effettiva di ogni corpo, non a caso anche già in Relatività Ristretta essa viene identificata quale massa inerziale. E l' equivalenza tra massa gravitazionale e inerziale non è un' ipotesi certo straordinaria di Einstein, ma un' ipotesi e un risultato già galileiano e newtoniano!
Si tenta questo anche per avvalorare la RG, utilizzandola come spiegazione del fenomeno sperimentalmente verificato della deflessione ottica dei raggi luminosi passanti vicino a grandi masse astronomiche (effetto di lente gravitazionale), si dice dunque che il fotone non ha massa gravitazionale perché la si identifica (ad hoc) con la sua massa a riposo che è nulla, e si fa notare che la RG prevede la sua deflessione ugualmente, perché essa avverrebbe come conseguenza del fatto che il fotone trova uno spazio "curvato" dalla massa astronomica in prossimità di questa, tale "curvatura" costringerebbe, come causa locale, la traiettoria del fotone a seguire una "geodetica", si dice in RG, curvata. Così avendo massa gravitazionale nulla (?) usando la Legge della Gravitazione di Newton il fotone invece dovrebbe non subire alcuna curvatura in prossimità di un corpo astronomico, come una stella, in contraddizione con la realtà. Salvo poi accorgersi che il fotone una massa gravitazionale non nulla ce l' ha, e questa è la sua massa secondo la formula E=hv=mcc, pertanto anche la Gravità Newtoniana ne prevederebbe la sua deflessione senza bisogno di addurre "curvature" di alcuno spazio, osservazione questa che rende disdicevole il tentativo di fare passa per privo di massa gravitazionale il fotone nella RG!

Assolutamente da stigmatizzare e censurare quanto talvolta pur si legge su alcune dispense universitaria di RG, frasi del tipo "The equation E=mc^2 establishes that mass and energy can transform one into another", quando capiranno che non è quella un' equazione di trasformazione bidirezionale ma una equivalenza!? Lì c'è come giusto un segno di uguale, che ci dice che massa relativistica e energia sono nei fatti la stessa identica entità fisica nello stesso istante, due modi differenti di misurare con unità di misura diversa una stessa grandezza che possiamo chiamare massa-energia!!! (Nei fatti è quella quasi una formula di conversione di unità di misura per questa stessa grandezza fisica leggibile tanto come massa tanto quanto energia). E se E è l' Energia totale di una particella, m è allora la sua Massa relativistica che è quella massa poi coincidente tanto con la sua massa gravitazionale che con la sua massa inerziale. Se si confonde questo si generano castronerie!

Distorsioni alla bisogna dei concetti di massa son all' ordine del giorno, non solo nella RG, come abbiam visto, per esaltarne una sua specificità, (che non è dato riscontrare), nel predire fenomeni che invece già la gravitazione newtoniana, (ed eventualmente la correlabile estensione nella gravito-magnetismo, vedi link: http://fiatlux.altervista.org/svelati-i-misteri-delle-unit%C3%A0-naturali-di-planck-grazie-al-modello-doppio-elicoidale-del-fotone.html), predice, ma anche nel Modello Standard. Un disdicevole intervenire su concetti basilari distorcendoli al fine di tirar acqua al proprio mulino nascondendo le immense incongruenze tra teoria sviluppata e realtà fisica della Natura. Incongruenze che affondano poi le loro radici in quello che ho chiamato il "Grande Peccato Originale della Fisica Moderna", risalente ormai a circa 150 anni fa e scaturito inizialmente, come ho scoperto, da una errata comprensione del grande completo significato delle meravigliose Equazione delle Onde Elettromagnetiche di Maxwell, e quindi dalla incompresa struttura del Fotone come conseguenza quando fu scoperto decenni dopo. Ne parlo ampiamente in questo mio sito internet per chi vuole approfondire: http://fiatlux.altervista.org/ Vedere anche altri paragrafi interni.

Non è poi mia ambizione "convincere" nessuno, ma rispondo all' istinto categorico ed imperativo di condividere con gli altri e informare sulla scoperta fisico-matematica che ho avuto il sommo piacere di fare, che conduce a visioni e migliori comprensioni nuove della Natura e che, sintetizzando, si può esprimere, parafrasando la famosa frase galileiana "Eppur si muove" (con cui sosteneva contro le opposizioni il sistema eliocentrico contro quello geocentrico), come:
 
"Eppur la sommatoria delle cariche elettriche uguale a zero si ha anche con un pari numero di cariche elementari negative e positive, (non necessariamente con assenza di cariche)!"    

Celebre ma al contempo spiacevole il famoso aforisma di Max Planck che dice: “una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari!"
Dovrebbe non essere così quando il solo piacere è quello nella perfezione della matematica e della comprensione della Natura.

Questo era il modello della struttura del Fotone esplicativo di tutte le sue più note proprietà intrinseche che sviluppai: "Il Modello Doppio Elicoidale del Fotone" link: http://fiatlux.altervista.org/fiat-lux-il-modello-doppio-elicoidale-del-fotone.html, (dentro link al PDF).

Finché poi l' "anomalia" in quadro teorico-fisico moderno dell' esistenza matematica di un tale modello, che indico qui come MODEC (Modello Doppio Elicoidale del Fotone), in contraddizione con certi sviluppi della Fisica Moderna, non mi fu chiara quando compresi, tramite anche quanto questo modello stesso suggeriva in termini speculativi, il grande errore in cui da Maxwell in poi si era inconsapevolmente scivolati a livello teorico planetario.

Non meraviglia che percorsi di analisi attenta delle equazioni di Maxwell,
come ad esempio questo del 2012, intitolato "From Photons to Atoms - The Electromagnetic Nature of Matter" link: http://arxiv.org/abs/1206.3110 ,
(successivo alla divulgazione del mio modello MODEC nel 2005-2008 vedi link: http://caroppophotonmodel.blogspot.it/),
possano evidenziare aspetti teorici che ben paiono indirizzarsi nel verso del MODEC, (e che nei fatti corroborano ancor di più quest' ultimo), ma essi mostrano poi il loro limite teorico proprio nell' incapacità di cogliere quello che ho chiamato "il Grande Peccato Originale della Fisica Moderna" (o anche "l' errore di Maxwell"); è nella scoperta di quest' ultimo, (che ancor di più poi corrobora e porta in auge il modello doppio elicoidale già ben descrittivo della struttura del Fotone ed esplicativo delle sue proprietà), la scintilla della rivoluzione scientifica che sto divulgando.
Link: http://fiatlux.altervista.org/approfondimento-sui-rapporti-tra-le-equazioni-di-maxwell-e-il-modello-doppio-elicoidale-del-fotone.html  

Si persegue l' idea che la unificazione delle teorie debba passare dal passaggio ad un livello teorico superiore e più complesso, inglobando in tal modo le teorie precedente lasciandole intatte e relegandole a descrizioni parziali e/o approssimate e/o meno esplicative-comprensive della realtà, in certi ambiti delle realtà. Fermo restando il valore di questa conservatività delle teorie già sviluppate e mostratesi comunque adeguate nella descrizione approssimata di alcuni aspetti della realtà, le vere rivoluzioni scientifiche che hanno segnato davvero e accelerato il cammino verso la unificazione sono passate sempre dalla scoperta di aspetti e concetti semplificativi, come è qui nel caso rivoluzionario della scoperta della natura elettrica dipolare del fotone, scoperta che non nega la sua neutralità, ma la rilegge come sommatoria nulla della sua carica elettrica totale e non, come ad oggi creduto, assenza totale di carica in esso!
Vengono pertanto in mente le parole del fisico John Archibald Wheeler (Jacksonville, 9 luglio 1911 – Hightstown, 13 aprile 2008), sull’ Universo:
«Dietro tutto questo c’è sicuramente un’idea così semplice, così bella, che quando riusciremo a coglierla – fra un decennio, un secolo o un millennio – ci domanderemo l’un l’altro: "Come avrebbe potuto essere diversamente?"».

La RG viene presentata come un buon pacchetto assiomatico deduttivo, e non c' è dubbio che fisico-matematicamente lo sia, esattamente come lo stesso discorso varrebbe per la MQ. Salvo poi notare che son tra loro due teorie inconciliabili, pur occupandosi entrambe di fotoni, oltre che in generale di Natura. Vogliamo fare finta che non sia così? E' così. E queste contraddizioni tra loro son indizi di loro problematicità dal punto di vista della loro capacità di corretta descrizione e comprensione della Natura. Entrambe hanno poi il difetto di dover prendere per assiomi tanti aspetti che invece nel Modello che emerge dalla scoperta dell' "errore di Maxwell" assiomi non sono, ma son conseguenze di verità e leggi più fondamentali e già note. Entrambe le due teorie, RG e MQ, ignorano l' esistenza di una struttura del fotone, e prendono le sue proprietà intrinseche come assiomi, come prendono per assioma la quantizzazione della radiazione elettromagnetica, non comprendendo il significato fisico della Costante di Planck.
Nel MODEC invece tutte le proprietà intrinseche del fotone scaturiscono e vengono dedotte e spiegate dalle leggi dell' elettromagnetismo più classico e dalla corretta lettura delle Eq. di Maxwell, una volta scovato l' errore fisico-matematico che ho battezzato "Errore di Maxwell"; la stessa esistenza del fotone non va più postulata, ma la sua esistenza scaturisce dai medesimi presupposti, e si riconduce la sua esistenza alla esistenza della carica elettrica fondamentale; si scopre come la quantizzazione della carica elettrica sia la causa della quantizzazione della radiazione elettromagnetica; tanti enti si semplificano e si riconducono ad enti più semplici. Si penetra così il significato della quantizzazione davvero, contro la tanta confusione odierna in merito che arriva a credere ogni grandezza quantizzata, persino lo spazio ed il tempo! Confusione cui induce la non comprensione del perché della quantizzazione della radiazione elettromagnetica, non comprensione che discende dal non visto errore di Maxwell.

La nuova Meccanica Quantistica corretta scaturisce oggi pertanto dalla corretta lettura dell' Elettromagnetismo più classico e non corrotto dall' errore di Maxwell e dalle sue conseguenze a catena. Scaturisce senza cesure, ne viene implicata dall' elettromagnetismo classico, in rivoluzione rispetto a quanto appare e accade oggi, con l' assurdità di "fisici" che vogliono convincere le masse che la realtà sia "assurda", "casuale", anti-intuitiva; nulla di più falso, quell' "assurdità" non è nella natura ma nella cecità teorica odierna ottenebrata dal non visto maxi errore inoculatosi nelle fisica teorica planetaria circa 150 anni fa!

Si comprende ora invece pienamente il significato di h, la Costante di Planck, in relazione alle proprietà del "vuoto" da identificare con quello che si chiamava "etere luminifero", ma che adesso si disvela meglio nella sua essenza, ruolo e viscerale relazione con la luce. Concetti che invitano ad una rilettura critica delle teorie di Relatività, anch' esse limitate e affette dal non visto "errore di Maxwell" di cui neppure Einstein mai si occorse, con la conseguente visione della realtà secondo un principio di località nell' interazione, abbandonando la strada corretta dell' interazione a distanza (già newtoniana e poi coulombiana) che la stessa struttura del fotone mostra essere la chiave di lettura corretta delle interazioni elettriche e magnetiche, (e per similitudine è ipotizzabile di quella gravitazionale, e di quella gravito-magnetica, ipotizzabile quest' ultima sempre per similitudine con il magnetismo nell' elettromagnetismo, e verso cui, seppur con diversità, approda la stessa RG).

Cadono così tanti aspetti dogmatici, come ad esempio il dualismo onda-particella del fotone, che cessa di dover essere un dogma, poiché trova spiegazione e comprensione nella disvelata struttura del fotone, e si apre una comprensione nuova e non corrotta dell' interazione elettromagnetica, (che risolve il problema del paradosso del buco nero e dell' interazione elettromagnetica che ho sviluppato). Anche la correlazione della cosiddetta "materia" ed "antimateria" con la luce non va più postulata ma trova la sua essenza e spiegazione nella struttura stessa disvelata del fotone.

E da qui a catena un processo di revisione necessario che deve correggere 150 anni di lettura delle esperienze in fisica corrotta da un errore teorico piccolo elementare quanto immenso madornale per conseguenze e implicazioni.

Questa è una Rivoluzione. Vogliamo ignoralo? Ok. Ormai però non possiamo!

 

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SU UNA DELLE "RITENUTE" PROVE(??) INDIRETTE DELL' ESISTENZA(??) DELLE ONDE GRAVITAZIONALI
(La Logica ci salverà!)

 

E’ interessante raccontare qui il caso che ho osservato guardando il video online di una conferenza, tenuta in Italia nei giorni seguenti all’annuncio del 2016 della osservazione(??) delle onde gravitazionali (o.g.) negli esperimenti LIGO negli Stati Uniti, un seminario sulle o.g. tenuto da un docente universitario di fisica.

Come prova indiretta dell' esistenza delle onde gravitazionali il docente riporta un' osservazione astronomica compiuta nel 1974, durante la quale osservando un sistema binario di stelle di cui una di esse una pulsar si osservò astronomicamente un fenomeno di lieve andamento decrescente del periodo del sistema implicante una perdita di energia gravitazionale da parte del sistema stesso.

Si trattava di una coppia di stelle di neutroni ruotanti l' una attorno all' altra e pertanto destinate a fondersi in seguito alla decrescita del loro periodo di rivoluzione e aumento della loro velocità angolare. E’ il sistema PS1913+16 composto da due stelle molto piccole, di cui una pulsar, con un periodo di otto ore. Il fatto che una delle due stelle fosse una pulsar forniva un orologio veramente preciso, per la misurazione della variazione del periodo (che decresceva) e che significava pertanto misurare la perdita di energia del sistema. La velocità di decrescita del periodo orbitale era di 76.5 μsec all’ anno, comportante un avvicinamento di circa 3,5 m l’ anno tra le due stelle, di cui sulla terra, in assenza di altre perturbazione esterne, potremmo osserveremo la loro fusione, a seguito di questo moto spiraleggiante tra le due, tra 300 milioni di anni circa!  Questi studi sono stati effettuati utilizzando il radiotelescopio di Arecibo da Russel Hulse e Joseph Taylor. E fin qui l'osservazione sperimentale incontrovertibile.
Si attribuì, in quel famoso studio, tale perdita di energia ad una ipotizzata irradiazione di energia da parte del sistema nello spazio sotto forma di onde gravitazionali, di radiazione gravitazionale quindi, e si considerò e presentò quell' osservazione come una prova indiretta dell' esistenza delle onde gravitazionali stesse previste dalla teoria della Relatività Generale di Einstein decenni prima, mai direttamente osservate fino ad allora, tanto che quello studio con quella interpretazione teorica a sostegno delle previsioni della Relatività Generale e dunque della RG stessa fu addirittura insignito di premio Nobel assegnato nel 1993 ai due suoi astronomi Russel Hulse e Joseph Taylor.

A quel punto della conferenza però, dal pubblico, un ragazzo perspicace e intelligente ferma il docente e gli dice verace: "ma tu ci vuoi fregare!", facendo notare come quel sistema in realtà disperde già di per sé sua energia nello spazio, in quanto costituito da una pulsar e in quanto le pulsar per loro natura emettono grande quantità di energia, (e quindi di massa in virtù dell' equivalenza massa-energia), sotto forma di onde elettromagnetiche, e come dunque già questo spieghi la perdita di energia da parte del sistema senza bisogno di dover ipotizzare l' esistenza di una emissione attraverso onde gravitazionali che sarebbero poi anche "non viste", non osservate direttamente, a differenza delle onde elettromagnetiche emesse che invece queste ultime vengono percepite anche sulla terra, nell' osservazione astronomica che ha permesso di capire che si trattava proprio di stelle pulsar!
Il docente allora risponde, in realtà ripetendo quello che gli hanno insegnato senza troppo rifletterci sopra, dicendo che quella emissione e.m. comporta la perdita di energia della singola stella pulsar e che questa sarebbe cosa diversa dall' energia del sistema quando lo si considera come sistema gravitazionale binario!?
In realtà così non è perché l' energia gravitazionale del sistema binario è legata comunque alla massa delle due stelle, e se questa loro massa, di uno o di entrambe, diminuisce come diminuisce poiché la massa equivale all'energia e poiché una di esse è una pulsar che emette grande energia sotto forma elettromagnetica nello spazio circostante disperdendola in tal modo, (tanto che giunge anche a noi a distanza di numerosi anni luce), allora accade che anche l' energia gravitazionale del sistema binario di stelle fisiologicamente tende a diminuire nel tempo e questo comporta normalmente una decrescita del loro periodo di rivoluzione come infatti normalmente osservato sperimentalmente senza alcuna necessità di dover a priori ipotizzare una dispersione-perdita di energia sotto forma di onde gravitazionali!

E’ importante fare notare come anche se non avessimo a che fare con pulsar ma con stelle comunque irraggianti radiazione elettromagnetica di vario tipo, (vedi il caso della nostra stella Sole), anche questo, a volere essere precisi, si tradurrebbe in una diminuzione nel tempo della loro massa di cui tener eventualmente conto in una valutazione dell’ andamento nel tempo dei periodi di rivoluzione di sistemi binari di stelle!  

Su altri aspetti sempre avvilenti di acritica emozionata sudditanza intellettuale ai fisici statunitensi di turno stendiamo un velo pietoso, ma almeno nel video della conferenza c' è sempre la voce fuori campo di quel ragazzo perspicace, che è una mente pensante che si interroga e che risponde al suo istinto di intervenire e fermare il docente quasi ogni qualvolta si espongono quegli aspetti più dubbiosi in cui si annida la mistificazione della sbandierata scoperta-osservazione diretta del 2015-2016 delle cosiddette "onde gravitazionali"! Così ad esempio quando si comprende che l’ ordine di grandezza delle variazioni di distanza che sarebbero state misurate in LIGO a prova della registrazione di un’ o.g. sarebbe stato di frazioni del diametro di un protone, la considerazione della vibrazione termica delle particelle della materia, più altro rumore, sismico, sonoro e di altra natura, non tutti eliminabili a zero, sollevano tantissimi dubbi sulla faccenda!  

 

 

Oreste Caroppo,     marzo 2016

 

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POSSIBILI DISTURBI FALSANTI LA RILEVAZIONE DELLE ONDE GRAVITAZIONALI

Persino rivelarle le onde gravitazionali con i metodi interferometrici a luce laser usati ad oggi sarebbe una contraddizione, come in questo stesso articolo ho espresso sopra.

Ad esempio, i conigli vivono in tutto il nord America

dove a distanza di poco tempo si sarebbero rivelati in due luoghi diversi sussulti vibratori simili giudicati onde gravitazionali emesse dallo stesso fenomeno celeste ...

 

Video dal link: https://www.youtube.com/watch?v=_g2WTJcQSts

Nel video questi due conigli dopo un moto a ruotare insieme sempre più vicini tra loro, come due buchi neri che spiraleggiano l' un verso l' altro fino a coalescere, si accoppiano rapidamente con movimenti grossomodo sinusoidali nel tempo.

Quei buchi neri si immagina emettano un sussulto finale di onde gravitazionali,

e se siano solo vibrazioni acustiche quelle rivelate dai sensibilissimi strumenti usati per intercettare le onde gravitazionali sperate poiché predette dalla Relatività Generale?!

Assolutamente questo un video scientifico, etologico, e non per ridere, ma per riflettere, con un pizzico di ironia, su quanti fenomeni acustici-sismici sulla nostra terra e dalla interazione terra–spazio esterno, nonché elettromagnetici, termici, ecc., possano falsare la rilevazione delle cercate onde gravitazionali con gli strumenti iper-sensibilissimi ad ogni vibrazione meccanica che ad oggi si son usati per dire di averle rilevate.

Un video allora semmai per piangere al pensiero dello scivolone della Fisica moderna nel caso della onde gravitazionali.

Si tratterebbe in questo caso di una situazione nella storia della scienza opposta invece a quanto avvenuto nel 1964 quando Arno Penzias e Robert Wilson, ingegneri di una compagnia telefonica statunitense, scoprirono casualmente, la radiazione cosmica di fondo, (CMB - fondo cosmico a microonde), e pensarono inizialmente che la loro strumentazione, (un' antenna a corno di qualche metro di lunghezza), non funzionasse bene, lavorando quindi per correggere eventuali difetti: sfrattarono anche una coppia di piccioni che aveva fatto dell' antenna la loro casa; tuttavia i disturbi rilevati rimasero, anche dopo aver mandato via i piccioni per la seconda volta, fino a capire che quanto rilevato non era frutto di disturbi ma che quel rumore era una radiazione cosmica di fondo che permeava l’ Universo ovunque ed in tutte le direzioni. (Qualcuno dice che la coppia sparì in seguito ad un arrosto di piccione).


Nota finale: la sensazione in merito al metodo adottato per dimostrare sperimentalmente l' esistenza delle onde gravitazionali previste teoricamente pare tale da corroborare non solo da un lato la teoria ma viceversa dall' altro anche quanto osservato, come dire due zoppi in tal caso, la teoria delle onde gravitazionali e la loro ipotizzata osservazione, che si sorreggono a vicenda senza di fatto potersi confermare vicendevolmente!  

 

 

Oreste Caroppo,     giugno 2016

 

 

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RILEVAMENTO DELLE ONDE GRAVITAZIONALI? QUALCOSA NON QUADRA!

(24 luglio 2017)

 

C' è voluto tempo ma qualcuno finalmente comincia anche a livello accademico a mettere in discussione il tanto pubblicizzato rilevamento(?) delle onde gravitazionali attraverso l' esperimento LIGO in USA basato sui cosiddetti interferometri laser!
Vedi link: https://www.forbes.com/sites/startswithabang/2017/06/16/was-it-all-just-noise-independent-analysis-casts-doubt-on-ligos-detections/#46654c5b5516

Non sarà certo dato tanto spazio a questi accademici dissidenti europei, ricercatori danesi del Neil Bohr Institute di Copenaghen, del resto, pensate, questo articolo è del 16 giugno 2017 e pure da allora non ha praticamente avuto nessuna (o quasi) diffusione su siti in lingua italiana, a differenza della immediata diffusione che ebbe invece, mesi or sono, la notizia della comunicazione del primo rilevamento di onde gravitazionali da parte di LIGO; 
il mainstream, si è ben capito, impone come ufficiale il credo nelle onde gravitazionali come rilevabili con gli interferometri laser! 
PUNTO E BASTA, fine di ogni discussione!

Ma gli uomini si possono sì ingannare, ma non per un tempo infinito!

Ho dalla prima ora esposto i miei dubbi sulla fondatezza teorica di quegli esperimenti, al di là anche delle questioni tecniche, misuristiche e procedurali che già permettono di sollevare parecchi dubbi e perplessità.
(Già qui in questo paragrafo del mio sito "Fiat Lux" su Altervista ho riportato una mia raccolta di pensieri in merito iniziati a scrivere subito dopo l' alti-risonante comunicazione della rilevazione delle onde gravitazionali).
Perché questioni teoriche? 
Perché si pretende di misurare con essi la ipotizzata contrazione dello spazio, del nostro spazio, lo spazio cui noi siamo correlati e che ci permea, di cui facciamo parte intrinsecamente con il nostro corpo, usando la luce che in quello spazio in realtà si muove, relativamente ad esso come noi in esso, connaturalmente ad esso, non fuori da esso. 
Per cui in tali esperimenti è come se si ammettesse che la luce si muove con le sue caratteristiche di costanza della sua velocità relativamente ad uno spazio più assoluto sottostante che rimane fisso indeformato, e rispetto al quale si può dire che lo spazio cui noi apparteniamo e siamo correlati si deforma, ad esempio al passaggio di un' onda gravitazionale, come presupposto dalle teoria della Relatività Generale di Einstein, teoria dove si prevedono tali onde, ma ciò rappresenterebbe una contraddizione dell' idea dell' indipendenza da uno spazio-sistema di riferimento assoluto, indipendenza che è a fondamento della stessa teoria della Relatività Generale, che altrimenti "relativa" non sarebbe più ontologicamente parlando! Ecco perché questo presupposto di base nell' esistenza di un sistema di riferimento assoluto, (idea che personalmente accarezzo), e che è di fatto alla base comunque di un tale esperimento, non viene ufficialmente espresso perché esso stesso sarebbe in contraddizione con la Relatività Generale e con essa anche con la previsione delle stesse onde gravitazionali che tale teoria fa.
Come dire: "usiamo come strumento un metro a stecca che è nel nostro spazio per misurare le distanze tra due punti nel nostro spazio, ma se è anche proprio lo spazio tra i due punti a contrarsi noi riusciamo a misurarlo lo stesso sempre con quello stesso metro", ma in realtà appartenendo al medesimo spazio dovrebbe risentire dei medesimi effetti su di sé anche il metro non potendone pertanto misurare contrazioni dello spazio stesso!
A dimostrazione intuitiva che si tratti dello stesso caso quando lo strumento di misura dal metro passa ad essere l' interferometro laser basti pensare che lo stesso strumento, che è in grado di misurare effetti di variazione della distanza dovuti a terremoti e a qualsiasi altro spostamento meccanico classico dei bersagli dell' interferometro, e questi sono spostamenti relativi tra i bersagli rispetto alla spazio-sistema di riferimento di base, sarebbe in grado di rilevare al contempo la variazione di distanza tra i bersagli legata invece alla contrazione dello spazio stesso a cui essi appartengono!!! Assai elementarmente paradossale il tutto.

Ma il quantitativo di finanziamenti retrostanti dietro questi mega esperimenti è tale, e tale forse anche persino la decisione a monte di perseverare nell' imposizione scientista di una visione filosofica ancorata ad un "fisica" moderna che descriva un cosmo dove tutto è non più assoluto ma relativistico, e non più deterministico ma arbitrario, che ogni obiezione viene taciuta o assorbita subito entro proposti quadri teorici risolutivi ancor più fantasiosi aggiunti pur di non alterare tale visione di base decisa. Vedi in tal caso queste proposte immediatamente formulate dopo la presentazione dell' articolo europeo di contestazione dei risultati americani di LIGO, link: http://backreaction.blogspot.it/2017/07/penrose-claims-ligo-noise-is-evidence.html?m=1

Non dobbiamo dimenticare che il premio Nobel ad Albert Einstein fu dato per i suoi importantissimi contributi alla teorizzazione e scoperta del fotone, non per la formulazione da parte dello stesso delle teorie cosiddette della Relatività, quella Ristretta e quella Generale.
Quelli del premio Nobel nei confronti della Relatività sono andati abbastanza cauti, non altrettanto buon consiglio han avuto nei confronti degli ultimi sviluppi della fisica quantistica nel verso del cosiddetto Modello Standard sul quale hanno elargito diversi Nobel.

Abbiamo avuto la fortuna di avere in una università pugliese, quella di Bari, la presenza di un docente, il fisico teorico Franco Selleri (1936-2013), professore ordinario di Fisica Teorica, che ha avuto il coraggio di mettere in discussione la Teoria della Relatività, in particolare apportando delle correzioni alla teoria della Relatività Ristretta rendendola così compatibile in una nuova formulazione da lui elaborata, e chiamata Relatività Debole, con l' esistenza di un sistema di riferimento assoluto che richiama un concetto intorno a cui tanto si è dibattuto sempre in fisica, quello di etere, ma che Einstein aveva liquidato, almeno inizialmente, come inesistente/inconsistente o comunque non necessario/ininfluente ai fini della descrizione della realtà; e l' ancor più grande coraggio, da parte di Selleri, di criticare interamente la teoria della Relatività Generale, tanto che, sebbene abbia scritto importanti articoli scientifici e saggi, anche pubblicati dalla casa editrice Boringhieri, (tanto si può trovare anche in rete), dopo la sua morte, quasi fosse per loro una liberazione da questo pericoloso "eretico" contestatore, come lo han esplicitamente bollato, che minacciava le basi del loro credo, alcuni fanatici sostenitori della Relatività Generale si son preoccupati di innalzare epitaffi volti a minizzare il ruolo di questo fisico che tanta faccia tosta aveva avuto da mettere in discussione la loro indefessa fede. 
Selleri, che ha comunque ricevuto importanti riconoscimenti in vita, nel trattare della Fisica Moderna, e in particolare delle teorie sia della Fisica Quantistica nella sua impostazione detta di Copenaghen che della Relatività mettendone in evidenza gli innumerevoli loro paradossi, ed indagandone e criticandone i fondamenti, ha più volte utilizzato giustamente il termine "dogmi", per indicare quei punti di vista accettati dalla maggioranza dei ricercatori, senza dimostrazione o comunque senza una piena comprensione, come verità, in una disdicevole atmosfera anti-razionalistica che portò e porta all’ accettazione acritica di tali dogmi.
(Vedi l' interessante articolo di Franco Selleri sull' affermazione dei dogmi pseudo-scientifici in seno alle comunità che dovrebbero essere scientifiche, intitolato "Alienazione della Fisica Moderna" http://www.amomusicoterapia.com/2011/11/alienazione-della-fisica-moderna/)
E' evidente che mi piace molto l' approccio critico e rifondatore di Selleri che riafferma l' importanza del confronto e dell' apertura al nuovo nelle scienze, contro i sistemi di potere del mainstream che diventa solo ideologia su cui è fatto divieto di discorrere con libero pensiero e mente aperta! Praticamente religione!

Non dobbiamo dimenticare che criticare la Fisica Relativistica, e più in generale la Fisica Moderna, sebbene possa sembrare, a chi è distante da un forte approfondimento delle tematiche fisiche, una blasfema bestemmia, tanto infatti è anche l' incensamento di propaganda intorno alla Fisica Moderna di cui risente l' opinione pubblica che confonde i successi della tecnica-economia con quelli della fisica teorica che per ragioni di cose è anche filosofia, è in realtà un fatto fisiologico, questo perché oggi la realtà, la Natura, la Physis in greco, dal punto di vista della fisica ufficiale viene descritta da due teorie, la Fisica Quantistica nell' impostazione detta di Copenaghen e la Fisica Relativistica nella sua versione più Generale, che in realtà sono due teorie per i loro fondamenti e principi tra loro inconciliabili teoricamente parlando, e poiché per descrivere alcuni fenomeni dà migliori risultati l' uso dell' una e per altri l' uso dell' altra, tenendo conto del fatto che la Natura è una soltanto, "Natura non facit saltus" potremmo qui dire riadattando questo motto in latino di alcuni filosofi, ne deriva che entrambe le teorie sono inadeguate per una descrizione completa della Natura, che non può essere contemporaneamente descritta sulla base di fondamenti tra loro contraddittori, ergo una critica di queste due equi-affermate insieme teorie della Fisica Moderna, la critica dei loro fondamenti e la ricerca di altre nuove teorie che pur poi includano i successi di entrambe, risulta essere fondamentale e inevitabile nel processo scientifico per un suo progresso nel verso conoscitivo!

Tornando agli esperimenti LIGO, dato il grande rumore di fondo che viene registrato in essi dagli strumenti, potremmo addirittura chiamare in ballo il fenomeno della "pareidolia", che indica quel fenomeno psicologico del riconoscimento, ad esempio nelle mutevoli casuali nuvole, di forme familiari: così nel rumore il rischio di riconoscere per suggestione proprio i segnali che si erano previsti teoricamente per teorizzate onde gravitazionali sulla base della Relatività Generale, prodotte da determinati fenomeni cosmici supposti a loro genesi.

In merito agli esperimenti LIGO non possiamo non sottolineare questo aspetto a dir poco inquietante: gli enti gestori dell' esperimento, nelle sfere più alte, hanno la possibilità di inserire dei segnali falsi artificiali tra quelli rilevati! 
Giustificano questa possibilità, che già comunicano di aver usato in passato in LIGO facendo sobbalzare il cuor dei contentissimi ricercatori del progetto poi rimasti delusi alla notizia del fake di prova, con la scusa di poter in tal modo fare dei test per valutare le capacità diagnostiche dell' intero apparato sperimentale anche informatico di elaborazione dei dati raccolti e umano di numerosissimi tecnici e ricercatori in ogni parte del mondo coinvolti in LIGO ...

Ora tenteranno di spiegare con spirito costruttivo quanto osservato e criticato dai colleghi europei, e cosa implichino quelle loro osservazioni, oppure inseriranno la prossima volta segnali meno sporchi, saranno quindi più attenti nel simulare e dissimulare rumori e segnali?? Il dubbio viene!

P.S.: il professor Selleri non a caso faceva parte dell' internazionale "Natural Philosophy Alliance" (NPA), i cui membri concordano che c' è qualcosa di drasticamente sbagliato nella fisica contemporanea e nella cosmologia, e che serve un nuovo spirito di apertura mentale e di tolleranza per correggere questa situazione. Critici nei confronti della ortodossa Relatività Generale e della Fisica Quantistica nella cosiddetta interpretazione di Copenhagen, teorie che hanno introdotto in fisica e permesso anche un maggiore dilagare filosofico e nell' opinione pubblica del soggettivismo, dell' indeterminismo, dell' irrazionalismo e del relativismo, (persino potremmo dire di uno spiritismo new age), contro invece il determinismo, l' oggettivismo e il realismo.
"Filosofia naturale" è il nome con il quale la "fisica" era conosciuta al tempo del grande fisico Isaac Newton e nel XIX secolo d.C.
I membri del NPA sostengono l' importanza della logica, e l' applicazione della ragione e del rispetto per le prove conosciute da porre come fondamento, piuttosto che in contrasto con la scienza genuina. La Fisica Moderna invece scrivono: "disprezza regolarmente logica e senso comune, preferisce interpretazioni di prove favorendo il bizzarro e l' irrazionale".
Quell' ottica di «mente aperta» tanto caldeggiata da Selleri.

«Ciò che il grande pubblico della scienza ha molta difficoltà a percepire correttamente è che nel secolo scorso c' è stata una mutazione genetica di tipo involutivo, così grave da poter anche uccidere un organismo che era forte e sano. Rimasi impressionato, qualche anno fa, da un editoriale di Eugenio Scalfari (ndr: famoso giornalista opinionista italiano), persona che stimo molto, che poneva le sue stesse radici culturali nel relativismo e nell' indeterminazione della scienza moderna. Raccapricciante. L' entropia nelle attività di ricerca è aumentata in modo esponenziale e la sola scelta etica rimasta è di almeno descrivere questa realtà. Un' umanità priva di strumenti razionali certo trova meno ostacoli al processo di estinzione in atto», così si esprimeva eloquentemente Franco Selleri nel 2004 in una corrispondenza mail con la redazione del trimestrale "Villaggio Globale". Ricordi che restituiscono un Selleri gentile disponibile e gran divulgatore anche nella complessità degli argomenti che trattava.

 

RIPORTO A CORREDO alcuni miei commenti in una discussione su un mio post facebook con il testo di questo mio scritto sopra del luglio 2017

-) In certi ambienti in Italia questi articoli e post hanno subito ricevuto grande censura invece della giusta attenzione e "apertura mentale", (la stessa apertura invocata dal grande fisico teorico italiano, il professor Franco Selleri, che cito nel testo di presentazione del link)! Più che a me, gli ostili e gli inquisitori dovrebbero chiedere di intervenire e fornire ulteriori dettagli ai ricercatori danesi autori dello studio qui citato, e poi al teorico Penrose, e agli altri ricercatori e dirigenti di LIGO per controbattere, riusciranno?! Io intanto ho riportato questi link in inglese e dunque le reazioni che han ricevuto mi confermano che in questi giorni non han avuto assurdamente la meritata divulgazione in Italia! Perché tanta paura di un post? Perché non entrano nel merito del link che alla fine ho condiviso?

C.V.D. Come Volevasi Dimostrare ecco qui un bellissimo articolo proprio in merito del professor Franco Selleri intitolato "Alienazione della Fisica Moderna" pubblicto online il 14 novembre 2011, link: http://www.amomusicoterapia.com/2011/11/alienazione-della-fisica-moderna/.

Non è solo una sorta di "pareidolia" come l' ho definita, c'è di più in quanto hanno rilevato, e riguarda strane correlazioni anche nel rumore. Teniamo conto che i rilevatori interferometrici LIGO in USA sono due e ubicati a grande distanza tra loro, perché un' ipotetica onda gravitazionale deve esser rilevata da entrambi con uno possibile scarto temporale tra entrambi, "but the noise between detectors should be uncorrelated", ma, riporto sempre dall' articolo tradotto, "il gruppo danese ha rilevato, tuttavia, che il rumore sia in entrambi i luoghi di rilevazione - e, con non poco sconcerto, tra i due detti indipendenti rilevatori - è anche correlato. E peggio, il tempo di correlazione è simile al tempo di ritardo tra i segnali registrati (ndr. attribuiti ad oggi a onde gravitazionali), per ognuno dei tre eventi confermati finora (ndr. come eventi cosmici emettitori di onde gravitazionali). Secondo Andrew Jackson, leader del gruppo danese:
Se le proprietà di correlazione del segnale e del rumore sono simili, come si può sapere esattamente quali sono i segnali e cosa è il rumore?"

Per approfondire poi sulle riflessioni che ho riportato a commento sopra consiglio di leggere gli scritti del fisico teorico Franco Selleri dell' Università di Bari, che a 4 anni dalla morte merita oggi maggiore conoscenza e divulgazione! F. Selleri, una persona dalla "mente aperta", raro ma vero! Da quello che ci ha lasciato scritto, penso che, a differenza di tantissimi altri, Franco Selleri aveva la predisposizione mentale e le giuste molle di curiosità, per avventurarti nella speculazione di critica della Fisica pura! Onore a Lui! https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Selleri.

Non conosco le ultime rilevazioni di presunte onde gravitazionali, ma di certo posso dire che è noto che alla rilevazione del primo presunto evento cosmico di fusione di due buchi neri, il cui flebile eco di onde gravitazionali a migliaia di anni di distanza è giunto sulla Terra ed è stato rilevato da LIGO (questa l'interpretazione ufficiale) e comunicato in pompa magna a tutto il mondo, l'interferometro italiano, costruito allo stesso scopo e chiamato VIRGO, era spento per questioni tecniche. Pertanto i due interferometri di cui hai sentito parlare e che sono stati utilizzati per rilevare quel primo evento presunto emettitore di onde gravitazionali sono entrambi legati all' implementazione LIGO, e sono entrambi collocati negli Stati Uniti in due punti piuttosto distanti tra loro nel vasto territorio nord americano.

Non bisogna poi trascurare del tutto il fattore umano. Parliamo di esperimenti da finanziamenti pubblici da capogiro, con un indotto pubblicitario impressionante, non rilevare nulla vorrebbe dire quasi sicuramente vedersi chiudere i finanziamenti pubblici, mentre questi progetti sperimentali han già dei piani di operatività e incremento da qui a 50 anni quasi! Il numero di personale coinvolto è immenso e a spettro internazionale, ma solo pochi han la visione dell' insieme; a ciascuno vien dato un compituccio e non vedrà mai intellettivamente l' intero progetto, e non capirà mai l' intero progetto come pochi al vertice, quelli poi cui van i massimi meriti in caso di successo reale o simulato, e non solo loro. Prendiamo un altro costoso progetto di ricerca, il SETI, acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence (Ricerca di Intelligenza Extraterrestre), è un programma dedicato alla ricerca della vita intelligente extraterrestre ipotizzata abbastanza evoluta da poter inviare segnali radio nel cosmo, e pertanto nel SETI si ausculta lo spazio e si cerca di captare sulla terra con grandi antenne segnali radio emessi da una possibile civiltà aliena; il SETI Institute, proposto nel 1960 da Frank Drake (tuttora uno dei suoi direttori), è nato ufficialmente nel 1974. Famosa è la rilevazione di un segnale molto promettente in merito che fu captato dai radiotelescopi nel 1977 e chiamato "WOW!" dall' esclamazione appuntata sul foglio di rilevamento dal primo ricercatore che lo notò, un segnale però mai più riascoltato da allora, un mistero, ma che viene certamente cavalcato per far sì che i finanziamenti per il SETI vadano avanti! Come a dire: "c' è speranza!" Da qui indubbio che dietro questi esperimenti c' è una voglia inconscia di trovare qualcosa dal loro esercizio in accordo con quanto cercato e alla cui ricerca son prioritariamente elargiti i finanziamenti! Questo non vuol dire che si debba smettere di finanziare questo tipo di indagine scientifica, anzi, ma affinché sia scienza queste analisi critiche son d' obbligo, e il fatto che taluni le rigettino a priori non è mai un buon segno!

Tanto "errore" dei danesi che Penrose, noto fisico teorico, ancora il 12 luglio 2017, pubblicava invece questo articolo per tentare di spiegare teoricamente, addirittura cosmologiamente, la strana correlazione osservata nel rumore di LIGO da parte dei danesi: 
http://backreaction.blogspot.it/2017/07/penrose-claims-ligo-noise-is-evidence.html?m=1.
In questo articolo anche alcuni riferimenti aggiornati allo scontro, botta e risposta, tra i danesi e quelli di LIGO. E il tentativo di addurre da parte del team di LIGO errori nella ricerca danese, cui i danesi han subito controrisposto!

Caspita, mi confermate le mie sensazioni! Io coniai il titolo "Fisica all' LSD", per definire questi sviluppi involutivi degli ultimi decenni della Fisica Moderna! Ne accenno qui in uno dei capitoli delle mie speculazioni di "Critica della Fisica pura", in parte raccolte in questo sito: http://fiatlux.altervista.org/perché-la-scoperta-del-fotone-già-dimostrava-la-validità-del-suo-modec-scoperto-oggi-.html. Nel percorrere e sviluppare questa personale critica, mosso dall' imperativo categorico di trovare la struttura del fotone, concetto tabù tale struttura "de facto" nella Fisica Moderna, e invece trovabile e trovata in quanto l' ho cercata violando tale tabù, scoperto tramita essa quello che chiamo il "grande errore di Maxwell", un errore concettuale teorico che non inficia nulla dei suoi sviluppi ma anzi dimostra come da essi, con le giuste osservazioni matematiche, avrebbe potuto già lui prevedere sulla base delle sue equazioni delle onde elettromagnatiche l' esistenza del fotone proprio con la struttura che espongo, e da ricercare da lì sperimentalmente a verifica, (invece il fotone fu scoperto per altre vie decenni dopo causando grandi scompigli perché si credeva non previsto e quindi in rottura con la fisica classica precedente anche maxwelliana), mi è stato possibile fare una ricostruzione della propagazione degli errori teorici da allora ad oggi che ci hanno portato ai tanti paradossi odierni, altrimenti insanabili, in Fisica moderna. E' dalle visioni aperte e implicate da tutto questo mio nuovo approccio che la mia ricerca mi ha condotto a scoprire gli studi del professor Selleri e la convergenza delle sue idee con tante implicazioni sulla nuova visione in Fisica aperte dalla scoperta di quello che ho battezzato "l' errore di Maxwell" o anche "il grande peccato originale della Fisica Moderna".

Un mio amico sostiene che questo sia il mio più grande contributo alla Fisica, se lo cogli è qualcosa di estremamente semplice tanto quanto sconquassante:

http://fiatlux.altervista.org/alterpages/ilgrandepeccatooriginaledellafisicacontemporanea.jpg#gallery,

maggiori dettagli qui: http://fiatlux.altervista.org/l-errore-di-maxwell-il-grande-peccato-originale-della-fisica-moderna.html.

 A me interessava appuntare i miei pensieri. Questa la priorità, non il confronto immediato con qualcuno altro, ma in generale con tutti. Non hai capito molto di quanto ho scritto, credo nulla dai commenti, forse perché hai dato più attenzione alla forma che alla sostanza, e/o perché hai letto pensando solo a quello che sapevi già e non cogliendo il nuovo che ho scritto, riconducendo tutto quello che ho scritto a discorsi già noti.
Finisce, nonostante il mio tentativo di essere molto chiaro, che mi chiameranno "l'Oscuro" come Eraclito che occusava a sua volta Pitagora di essere "tuttologo", quando io ritengo che sia opportuno interessarsi di più campi e non settorizzarsi sclerotizzandosi su poche questioni.
Poi non si tratta di aver capito tutto, non è questo il punto, ma di scoprire la chiave mancante che ti apre porte di comprensione oggi chiuse o dai vetri comunque opachi e che permette di trovare il bandolo della matassa oggi ingarbugliata.
È il mio un vasto blog di riflessioni con due PDF linkati (lì con le formule matematiche). In ogni caso te l' ho segnalato, ma non per costringersi al confronto su quello ma per darti spunti di riflessione che son stati miei spunti di riflessione.
Volevo anche con questi commenti spiegare, come ho fatto, com'è che sono giunto a conoscenza degli studi del professor Selleri.

Torniamo a dissertar di onde gravitazionali e del giallo sul rumore di LIGO!

Viene fatto apparire un senso di piena fluida continuità nella Fisica moderna, ma ciò ignorando ad hoc i fondamenti della fisica, il discorso che ho riportato sopra. La contradditorietà dei fondamenti delle due principali teorie della Fisica Moderna filosoficamente epistemologicamente inammissibile anche perché affermano per la stessa Natura proprietà contraddittorie, come determinismo ed indeterminismo, realismo e non-realismo! 

Ritengo importante al fianco di una formazione culturale profonda e multidisciplinare anche il contributo dell' approccio dell' ingegneria ad affrontare i problemi nel verso di risolverli e nei modi più efficienti, approccio che apre di più la mente verso un pensiero laterale volto a trovar soluzioni ai problemi, non a crearli!
E a tante "forme" si dà meno importanza rispetto all' essenza da cogliere!
Il rischio di essere irriverente non è messo in conto: tenendo conto della portata di critica della mia riflessione, se avessi detto "la svista di Maxwell" invece "dell' errore", e poi comunque la verità del tipo di critica: 150 anni di pensiero Fisico teorico tutto da riformare, rifondare e rivedere, non sarebbe cambiato nulla nei confronti delle ovvie ostilità psicologiche dei cresciuti nell' ortodossia dell' intoccabile mainstream?! No certo!
Pertanto non c' è altra via che intanto scrivere e divulgare!
Il comunicare degli avversori non è orizzontale, ma da cattedra, di coloro che devon andare in giro a insegnare e correggere, che portan la dottrina. Il concetto di dogma vuol dire anche questo.
Con Feynman elevato a verbo danno per insindacabile ad esempio implicitamente che il campo di forze è veicolato da una particella virtuale messaggera, per il campo e.m. il fotone.
La mia speculazione invece dice che è il fotone ad essere implicato strutturalmente dai campi elettrici e magnetici, dice che il fotone non è puntiforme neutro, ma neutro nel complesso ma elettricamente dipolare a distribuzione di carica tale.
Come possono allora metodologicanente giudicarlo sulla base di teorie costruite invece su un fotone cui si nega a monte una struttura?! Impossibile!
Mi son accorto come in Italia grande è la seduzione in certi ambienti esercitata da Feynman, del resto con la sua genialata della normalizzazione ha "risolto" parecchi problemi ..."zitto e calcola" il motto della scuola di Feynman che alla fine ti vuol dire in soldoni: "ma lascia perdere una vera comprensione della Natura, non la puoi capire, anzi sa che c' è? Ti dico che Natura è proprio incomprensibile per sua natura, cerchiamo piuttosto di far combaciare i risultati del calcolo teorico con la realtà sperimentale misurata!"
C' è chi invece ogni tanto dice però: "io però lo sforzo per quel piacere di capire la Natura vorrei farlo!"

Non entro nel merito dell' applicazione della Relatività Generale per il discorso di Mercurio, ma sul discorso della deviazione della luce ad opera di una massa gravitazionale posso dire che era già stato previsto prima di Einstein, già solo sulla base della forza gravitazionale di Newton se si attribuisce massa ai corpuscoli che Newton immaginava componenti della luce. Quei corpuscoli in qualche modo si è scoperto poi che esistono davvero, son i fotoni, e alla loro scoperta ha contribuito anche meritoriamente Einstein, e la sua Relatività Ristretta permette di attribuire loro massa relativistica non nulla con la quale risentono già solo newtonianamente della forza gravitazionale, sì che i raggi di luce devino significativamente nei pressi di una massa stellare e che si abbiano i fenomeni di cosiddetta lente gravitazionale, ma tutto ciò, osserva, viene oggi presentato come spiegato solo dalla Relatività Generale, e per evitare questo aspetto esposto che è invece nel processo storico della fisica, la tendenza è dire che la massa da considerare del fotone è la sua massa a riposo che invece in Relatività Ristretta per il fotone è nulla, sicché senza la Relatività Generale non potresti teoricamente spiegare tale significativa deviazione osservata difatti dei raggi di luce vicino ad una massa stellare!
Inoltre son proprio quei "dogmi", quell' approccio dogmatico che è forte soprattutto nella impostazione di Copenaghen data alla Fisica Quantistica, che hanno permesso il dilagare, come dico, dello "spiritismo" in Fisica, che giustamente ti irrita, come si legge dai tuoi commenti sopra, e che poi ti porta a leggere quanto io scrivo anziché avere la reazione psicologica di rapida censura che connota invece tanti più acritici della materia di fronte al mio stesso approccio, che è più, appunto, da "Filosofia naturale".

Per capirci dobbiamo intenderci: Relatività classica è quella di Galileo Galilei, Relatività ristretta quella di Einstein grossomodo del 1905, Relatività generale quella formulata da Einstein successivamente per trattare anche della Gravità! E aggiungo Relatività debole quella di Selleri!

La Relatività ristretta prevede per il fotone: 

-) massa a riposo nulla (e filosoficamente è pure giusto, se lo fermi, "si riposa", non è più ontologicamente un fotone la cui natura è la luminarità, il viaggiare a velocità c nel vuoto, giusto che non esista più e che abbia massa nulla);

-) massa relativistica pari a m=E/(cc)=hv/(cc), ergo non nulla se non nulla è la frequenza v dell' onda elettromagnetica cui è associato il fotone considerato.

Allo stesso modo non meno problemi si riscontrano nella Relatività einsteniana nella piena rinuncia ad un possibile etere permeante lo spazio "vuoto". Per arrivare poi lui stesso, Einstein, a immaginare uno "spazio deformabile" esteso dappertutto!
Ha commentato altrove poco fa un amico: Il bosone di Higgs non è una conferma dell'esistenza di un "etere" di fondo celata dietro altre definizioni e dichiarazioni?
La mia risposta: E non è neppure necessario arrivare sino al Bosone di Higgs, bastano le proprietà del vuoto, che sono state in qualche modo già interpretate nella Fisica Quantistica, per abbandonare l' idea di un "vuoto" davvero vuoto propedeutica alla piena rinuncia di un etere e con esso di un sistema di riferimento assoluto solidale a tale complessiva pienezza del "vuoto".

Il gioco del cambio dei nomi è talvolta fuorviante talvolta giusto. Neppure io ho mai caldeggiato interamente l' idea meccanica maxwelliana dell' "etere luminifero" cui lo conduce anche la sua impostazione metodologica di forte applicazione di modelli della meccanica all' elettromagnetismo. Ma al di là di questo c' è l' aspetto più interessante dell' etere di cui si deve discorrere quando si parla criticamente di Relatività debole di Selleri o di vuoto quantistico, ovvero dell' esistenza (o meno) di un sistema di riferimento più assoluto, sistema di riferimento assoluto che comunque matematicamente le equazioni delle onde elettromagnetiche di Maxwell, onde ben confermate nella loro esistenza comunque (poi si può discutere nel loro merito), implicavano. Con la sua Relatività ristretta, e i suoi postulati teorizzati, Einstein penso di poter risolvere il tutto sbarazzandosi di quel sistema di riferimento assoluto, ma da qui i vari problemi, con il vuoto quantistico da un lato e per lui medesimo nelle sue speculazioni successive volte a includere la Gravità nella sua descrizione teorica della Natura, che lo videro far rientrare dalla finestra, qualcosa che aveva cacciato dalla porta anni prima, ad occupare di nuovo il vuoto nella forma possiamo dire di uno spazio deformabile!

Immaginate quanto fastidio stanno dando questi danesi con il loro paper di contestazione di quella che si presenta come "La scoperta del secolo". In ogni caso bene venga ogni contributo!

Peccato soltanto che Selleri non ci sia più! Ma possiamo fare tanto noi oggi sulla base del suo contributo intellettuale enorme!

Dopo la divulgazione di questo post, da una più profonda ricerca in rete, un amico ha trovato questo link in lingua italiana dove anche si conferma quanto sopra rispondevo: ovvero i 3 segnali rivelati e attribuiti sinora ad onde gravitazionali sono stati registrati dai due interferometri statunitensi di LIGO e non dall'interferometro VIRGO presente in Italia.
In questo articolo intitolato "Ligo: c’è del dubbio in Danimarca" del 18 giugno 2017, dopo una premessa dedicata a VIRGO, viene dato spazio alla scomoda critica da terremoto giunta giorni prima dai colleghi danesi, (mancano ovviamente in questo articolo gli ulteriori sviluppi del battibecco tra i ricercatori di queste ultime settimane). Del resto i danesi hanno subito divulgato il loro studio senza passare prima dalle forche caudine del "peer review" che avrebbe rischiato di frenare e censurare il loro articolo, a discapito del sano e giusto dibattito che invece hanno così aperto. Dunque qualche sito italiano la notizia l' ha data, ma certo non ha avuto ampia diffusione. Chi ha difficoltà con l'inglese può qui meglio capire le perplessità avanzate dai fisici danesi: http://www.media.inaf.it/2017/06/18/onde-gravitazionali-rumore/.

Qui in questo articolo pubblicato una settimana dopo il grande annuncio dato da ricercatori di LIGO, che l' 11 febbraio 2016 hanno comunicato al mondo di aver rivelato dei segnali da loro attribuiti ad onde gravitazionali, ma oggi un interpretazione messa in discussioni dai ricercatori danesi, si racconta di come lo stesso fondatore della Teoria della Relatività Generale che lo aveva portato anche da lì a teorizzare l' esistenza delle onde gravitazionali, produsse tempo dopo un articolo scientifico in cui ritrattava la sua stessa previsione più importante della sua teoria della Relatività Generale: l’esistenza delle onde gravitazionali! 
Inviò questo articolo nel 1936 alla rivista scientifica "Physical Review", ma l' articolo gli fu respinto, cosa che lo indispettì particolarmente!
Tutto si può dire di Einstein ma di certo non che fosse una persona poco intelligente! Non era certo della previsione della onde gravitazionali sulla base della sua RG, eppure la rilevazione di quelle onde, da cercarsi sperimentalmente, era stata considerata come una prova con cui dimostrare senza più dubbi la teoria della RG, a differenza di altre previsioni che potevano avere comunque altre spiegazioni fisiche, solo ad esempio la curvatura dei raggi di luce in prossimità di una massa stellare prevista dalla RG, che è comunque concettualmente prevedibile già sulla base della sola Legge della Gravitazione Universale di Isaac Newton e della massa relativistica non nulla attribuita al fotone costituente del raggio di luce dalla Relatività Ristretta.

Articolo "Einstein era scettico sulle onde gravitazionali" vedi link: http://www.ilpost.it/2016/02/16/einstein-onde-gravitazionali/.

Sempre dall' articolo sopra leggiamo: "Il progetto che ha portato alla rilevazione delle onde è costato 1,1 miliardi di dollari per un periodo di 40 anni: il Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (LIGO) è la struttura più costosa mai finanziata dalla National Science Foundation. Fu il fisico del Massachusets Institute of Technology Reiner Weiss a proporre l’idea del LIGO nel 1972. (...) Ci sono state due versioni della struttura: una preliminare nel 2010 e una più avanzata avviata nel settembre 2015. A pochi giorni dall’inizio delle attività, il sofisticato rilevatore registrò qualcosa che secondo i fisici corrispondeva alla descrizione di due buchi neri in collisione."

 

 

   Oreste Caroppo

 

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E SE CIO' CHE RILEVANO GLI INTERFEROMETRI LIGO E VIRGO FOSSE SEGNALE ELETTROMAGNETICO DI ORIGINE ASTRONOMICA?

 

Riporto questo passo “Il premio Nobel per la fisica 2017 ha premiato la prima rivelazione diretta di un’onda gravitazionale, avvenuta il 15 settembre 2015, da parte delle collaborazioni LIGO e VIRGO. Questo evento segna l’inizio di una nuova scienza: l’astronomia gravitazionale. Da allora altri eventi sono stati osservati, mostrando l’esistenza di un universo “oscuro” popolato di oggetti dei quali ignoravamo completamente l’esistenza: coppie di buchi neri di massa decine di volte più grande di quella del nostro Sole. Oggi, grazie all’entrata in funzione dell’interferometro VIRGO, siamo in grado di localizzare la sorgente dell’onda gravitazionale con grande precisione; questo ulteriore passo avanti ha reso possibile, il 17 agosto 2017, l’osservazione dell’onda gravitazionale e della radiazione elettromagnetica emesse dalla fusione di una coppia di stelle di neutroni da parte di decine di strumenti in ogni parte del mondo.”

(Tratto dai link:  https://www.matfis.unisalento.it/news/-/news/viewDettaglio/64094532/6040214# , https://www.matfis.unisalento.it/news/-/news/viewDettaglio/64117856/6040214# , http://puglialive.net/home/news_det.php?nid=116437).

Ora, si esalta un evento cosmico, oggetto di rilevazione e studio sulla Terra a partire dal 17 agosto 2017, che ha visto una sua rilevazione da parte di diversi centri di osservazione astronomica (satelliti inclusi), sia in merito alle sue onde elettromagnetiche sprigionate, fotoni nello spettro elettromagnetico, sia in merito alle sue onde gravitazionali si è detto, ma è così? Questo evento viene ora utilizzato per corroborare ancor di più l'esistenza delle onde gravitazionali e quindi la teoria della Relatività Generale, ma non è invece equiprobabile che un tal evento porti al ragionevole dubbio, da indagare meglio, semmai ciò che rilevano gli interferometri VIRGO e LIGO siano segnali elettromagnetici (di origine celeste) anche essi che creano delle vibrazioni nel loro sistema, (come anche avviene in essi per tanto altro rumore elettromagnetico)?  

Da considerare poi il discorso della taratura dello strumento interferometrico utilizzato, e come in esso venga eventualmente schermato anche a tal fine il rumore, ma dato che i segnali che vengono poi attribuiti alle onde gravitazionali sono sempre praticamente affogati all'interno del rumore, tale rumore ci fa immaginare che lo strumento non abbia una perfetta schermatura nei confronti di tutto lo spettro elettromagnetico possibile.

 

Oreste Caroppo,     1 dicembre 2017

 

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I TEOREMI DI INCORPORAMENTO DI NASH

Si dice che  la differenza tra la superficie curva di una collina e la curvatura einsteniana dello spazio deformato da una massa sta nel fatto che possiamo osservare la prima dall'esterno, mentre la seconda può essere individuata solo con misure condotte internamente allo spazio stesso.

Ma come la superficie curvata in collina della Terra è in uno spazio euclideo, quello cosmico, perché non dovrebbe essere idem per la curvatura dello "spazio" deformabile rispetto ad un sottostante più fondamentale spazio euclideo?

Una formica cieca potrebbe dedurre la curvatura della collina solo misurando distanze ed angoli ma non sarebbe poi autorizzata a dichiarare che non esiste ciò che non vede, cioè lo spazio tridimensionale in cui sta la superficie curva della collina su cui si muove!

Un amico matematico mi ha ricordato in proposito dei “Teoremi di incorporamento di Nash” che stabiliscono che ogni varietà riemanniana può essere incorporata in uno spazio euclideo. (Vedi al link: https://en.m.wikipedia.org/wiki/Nash_embedding_theorem).

La geometria differenziale di Gauss, Riemann, ecc. dimostra la possibilità di definire e misurare (in modo indipendente dal sistema di riferimento) la curvatura di uno spazio, senza doverlo ritenere immerso in un altro; ma questo non implica assolutamente che non si possa immergere isometricamente in un altro spazio.

Assodato che uno spazio euclideo sottostante fondamentale esiste sempre, nell’esperimento con cui si dice di aver osservato qualcosa che si imputa a prova delle teoriche in certe teorie "onde gravitazionali" visto che si sfrutta la costanza della luce per misurare una deformazione dello "spazio" deformabile, tale luce si intenderà immagino vista-considerata nello spazio euclideo sottostante, in cui essa rileva la deformazione tra la distanza di due punti dello "spazio" deformabile. A parte il fatto di non capire come hanno fatto a mettersi in uno spazio di cui mi pare la Relatività Generale nega l’esistenza, quello euclideo fondamentale, che tali teoremi di incorporamento invece ci dicono comunque esistente, lo stesso impianto teorico dell’esperimento interferometrico che usa la luce per cercare prove delle onde gravitazionali mi pare assuma già, implicitamente almeno, l’esistenza di tale spazio euclideo fondamentale, (spazio a curvatura nulla anche se misurata intrinsecamente ad esso dunque).

Ora il campo gravitazionale classico che emerge nella Teoria Newtoniana Gravitazionale è una entità che sta in uno spazio euclideo che qui chiamo cosmico. Se pertanto lo "spazio" deformabile, che nella Teoria della Relatività Generale di Einstein sostituisce il concetto di campo gravitazionale di forze della teoria di Newton, è al contempo anche tale "spazio" deformabile immerso in un fondamentale spazio euclideo cosmico, quale differenza davvero esiste tra i due concetti, le due entità usate per spiegare l’interazione gravitazionale tra corpi massivi?

Non sarebbe più semanticamente corretta quella newtoniana che non comporta ambiguità nell’ uso dei concetti? Ad esempio non chiama in ballo un secondo "spazio" deformabile nella impossibilità di contraddire l’esistenza di uno spazio indeformabile basilare euclideo sempre.

 La RG nega per lo meno implicitamente l’esistenza di uno spazio euclideo fondamentale sottostante anche laddove una massa deforma lo "spazio" deformabile di cui essa si interessa, non fosse altro per l’aspetto sopra esposto, che senza tale negazione si perderebbe la novità teorica del concetto di "spazio" deformabile rispetto a quello di campo di forze per descrivere la gravitazione.

 

Oreste Caroppo,     31 ottobre 2018