Sulla Costante di Struttura Fine e la Carica di Planck nel Modello del Fotone di Caroppo ESCAPE='HTML'

LA ADIMENSIONALE "COSTANTE DI STRUTTURA FINE", MA IL DISCORSO VALE IDENTICAMENTE PER L' INTERPRETAZIONE DELLA STESSA COSTANTE DI PLANCK h, ESPRIME PROPRIETA' DEL VUOTO

 

Nella mia visione della "luce" (del fotone, modello di Fotone a struttura doppia elicoidale proposta, vedi PDF: lavoro di studio sul MODEC) : la Costante di Struttura Fine si scopre esser legata alla polarizzazione del vuoto, connessa alla "struttura fine" del "vuoto", che non è vuoto, come già sappiamo! Polarizzazione elettrica dello spazio "vuoto" indotta da una carica elettrica. Vuoto che ha una sua inerzia, inerzia del vuoto, nel senso che se una carica elettrica è ferma (v=0), o si muove a velocità subluminali (v<c), il vuoto non si polarizza in tempo al suo passaggio velocissimo, e la carica allora vede, dal punto di vista elettrico, un vuoto non polarizzato, si muove quindi in un vuoto che ho chiamato "supervuoto", (come se fosse più vuoto! Certamente tale dal punto di vista elettrico, più neutro, senza dipoli indotti), quindi esprimendo attorno un campo elettrico e magnetico differente, più forti in valore assoluto, poiché non schermata mantiene un valore complessivo superiore, quello suo più vero, Q, (con Q>e ), della sua carica elettrica in valore assoluto, che finora mai abbiamo misurato direttamente, ma di cui vediamo sempre nel fotone, e nelle sue proprietà e caratteristiche, i suoi effetti, per la struttura del fotone che qui propongo e che ho chiamato:"The Electric Dipolar Double-Helicoidal Dynamic Model of the Photon"! Nel PDF spra linkato, nelle pagine 4, 5, 42, 44, i riferimenti alla Costante di Struttura Fine.

Dal modello di Fotone a struttura doppio elicoidale proposto, ricapitolando, si scopre che la Costante di Struttura Fine (alfa) è legata all' effetto della polarizzazione del vuoto, che non si verifica, per l'inerzia di risposta del vuoto, quando una carica elettrica si muove a velocità luminale e/o superluminale come appunto avviene nel modello descrittivo di fotone proposto, (esplicativo delle sue proprietà nel vuoto); viceversa tale polarizzazione elettrica del vuoto ha il tempo di manifestarsi quando una carica si muove a velocità subluminale. In tal modo la carica elementare di una particella subluminale che misuriamo è "e", la carica in modulo dell' elettrone, che tiene conto, ingloba in sé, l'effetto schermante della polarizzazione elettrica indotta dalla carica sul vuoto, che così reagisce alla carica. Nel modello di fotone proposto è presente un dipolo elettrico, per cui in due punti troviamo: una carica elementare a segno più in un punto, e una carica elementare a segno meno nell'altro punto, quindi mantenendo la neutralità di carica complessiva del fotone, neutralità che caratterizza il fotone reale-sperimentale. Nel fotone qui teorizzato le cariche elementari componenti, sebbene elementari, per le altissime velocità che le caratterizzano, non danno il tempo al vuoto di reagire, di polarizzarsi nello spazio loro intorno, a causa della inerzia di risposta del vuoto. Per cui nel fotone si hanno cariche elementari non schermate, ciascuna di esse in modulo pari, si ottiene nel modello, alla radice di 2, moltiplicata per la nota "Carica di Planck" detta e già nota, sin ora ricavata, per così dire, giocando nella combinazione delle costanti fondamentali. La Costante di Struttura Fine, pertanto, è quella costante adimensionale alfa, che esprime questa polarizzazione del vuoto e l' effetto della sua inerzia di risposta, che fa si che la carica espressa in ciascuna delle componenti opposte del dipolo del fotone, (in modulo pari a radice di 2 per la Carica di Planck), sia maggiore del modulo complessivo della stessa carica che tenga conto anche della schermante polarizzazione del vuoto; polarizzazione ottenuta solo quando il fotone cessa di essere tale, (e quindi luminale-superluminale), e le sue componenti a carica elettrica (-) e (+), danno luogo alla genesi della coppia rispettivamente di materia-antimateria (elettrone-positrone), entrambe a velocità subluminali. Tale carica in modulo, in valore assoluto, è, diventa pertanto, "e", la carica dell' elettrone, (come anche del positrone, che è l'anti-elettrone). Interessante fisicamente è pertanto l' espressione del rapporto tra il modulo della carica, uguale in modulo, nei due estremi del dipolo del fotone, e quella nell'elettrone (o nel positrone), rapporto che dipende pertanto proprio da alfa.

 

Oreste Caroppo
 

Polarizzazione in un materiale isolante con molecole polari ESCAPE='HTML'

Rappresentazione schematica della polarizzazione in un materiale isolante con molecole polari, per una similitudine con quanto il Modec suggerisce avvenga nel vuoto-etere in corrispondenza di una carica elettrica ferma o che si muove a bassa velocità rispetto ad esso, con conseguente parziale effetto di schermatura per l' intensità del suo campo elettrico risultante a distanza da essa.