Fulmine da http://www.bergamomagazine.com ESCAPE='HTML'

Perché la scoperta del Fotone già dimostrava la validità del suo MODEC scoperto oggi, rendendolo persino irrinunciabile per la sua corretta e piena descrizione?!

 

[Nota: MODEC il Modello doppio elicoidale del fotone sviluppato da Oreste Caroppo]

 

Studiando il fotone e ragionandovi intorno, quasi come in una ricerca investigativa considerando tutti gli indizi, tutte le sue proprietà raccolte negli esperimenti e nelle varie teorie in oltre duecento anni di studio scientifico della “luce” e più in generale della radiazione elettromagnetica, (anche di più di secoli, se partiamo dagli studi di Newton), davanti ai miei occhi si è dipanata la solida, e ben coerente con le leggi fisiche, struttura interna del fotone. Ho così scoperto che esiste un suo modello deteministico che lo descrive perfettamente in ogni sua proprietà sperimentale senza contraddizione alcuna con le proprietà del fotone nella fisica contemporanea, e il tutto senza bisogno alcuno del Principio di Indeterminazione. Il fotone rimane neutro, come si osserva, ma si scopre costituito da un dipolo elettrico di materia e antimateria, rototraslante e descrivente una traiettoria a doppia elica e ad angolo di 45°, il cui centro di massa ben corrisponde per le proprietà che in esso si accentrano e manifestano alla visione puntiforme del fotone della fisica contemporanea.
La fisica odierna considera il fotone non solo neutro, ma puntiforme e indivisibile. Qui invece si scopre come esso si riconduce, sulla base delle leggi originarie del campo elettrico e magnetico (precedenti a Maxwell) e della relatività ristretta, alla semplice carica elettrica; al dipolo di quanti di carica.
La visione nel pensiero fisico del fotone non solo neutro, come si osserva, ma anche  senza cariche interne positive e negative a somma comunque sempre nulla (che sempre preserverebbe la neutralità osservata), deriva da un accordo con quanto previsto dalle Leggi di Maxwell, che prevederebbero onde e.m. che si propagano nel vuoto senza cariche elettriche, e questo è un fondamento del pensiero fisico, da Maxwell in poi, assunto come assoluto … ma stiamo attenti a questo punto e seguiamo il ragionamento.
Rivedendo con la giusta attenzione matematica e fisica le Equazioni di Maxwell si scopre che le onde e.m. son da esse previste se in esse si impone assenza di carica nel vuoto. Ma questa imposizione nelle Equazioni di Maxwell si traduce nell'imporre la densità di carica, (=la sommatoria dei valori di carica di distribuzioni discrete) uguale a zero. Da qui la previsione delle onde e.m. Ma seguite l’importantissima osservazione a questo punto:
Imporre sommatoria dei valori di carica uguale a zero non implica che non ci siano cariche nel vuoto! Poichè la sommatoria che compare nelle equazioni di Maxwell è somma di valori algebrici, non aritmetici; le cariche possono avere segno positivo o negativo!
Anche il dipolo scoperto nel fotone nel mio modello dà proprio sommatoria dei valori di carica nulla, come richiesto nelle eq. di Maxwell !
Ergo: mai le Equazioni di Maxwell ci hanno autorizzato davvero a dire che le onde e.m. che descrivono e prevedono ed esistono, come confermato sperimentalmente oltre ogni dubbio, non siano costituite da sorgenti (viaggianti insieme ad esse) di tipo dipolare, quindi nel complesso neutre, ma nella loro struttura quindi con una distribuzione di carica.
Il fotone scoperto da Planck ed Einstein era la prova che le onde e.m. son fatte di sistemi neutri nel complesso ma composti di cariche dipolari (sorgenti dei campi delle “onde e.m.”, delle “radiazioni e.m.” termine fisicamente ancor più corretto per indicarle), ma poiché Maxwell e tutti dopo di lui non si erano accorti che le equazioni li prevedevano, e con la loro struttura descritta nel mio modello, alla loro scoperta, la scoperta del fotone ne derivò la crisi della fisica! Come se i fotoni saltassero fuori contro le leggi fisiche note! Non era così! In realtà essi apparvero alla ricerca sperimentale e teorica contraddicendo solo tutto ciò che si credeva, e soprattutto si credeva previsto dalle leggi fisiche precedenti, e qui ancora il grande errore!

E da qui lo sviluppo di teorie errate nei fondamenti! Come tutte le teorie dei campi oggi creduti e descritti come mediati da fotoni! I fotoni non mediano l' interazione elettrica, sono le sorgenti (nulla più che cariche, un dipolo, in un sistema rototraslante in equilibrio dinamico ed elettromagnetico, come si ricava, che viaggia in sincronia con l' onda, è la radiazione senza più dualismo inspiegato onda-particella, tra andamento ondulatorio e corpuscolo). Ma è un' onda le cui sorgenti traslano con essa, e pertanto nel cui spazio attorno l'informazione dei loro campi si sposta rigidamente alle sorgenti, in accordo con la legge di Coulomb che prevede azioni a distanza non-locali.

Introduco pertanto quello che chiamo “principio di rigidità del campo elettrico generato da una carica puntiforme sua sorgente”, un principio sinonimo della non-località di tale campo, e conseguentemente del correlato campo magnetico, allorquando la sua carica sorgente si muove.

Ecco perché i fotoni nel loro complesso son sistemi,
(ora dobbiamo dire quasi-particelle, poiché formati da due semi-particelle interne; particella in prima approssimazione se consideriamo il suo centro di massa che ha tutte le proprietà del fotone nella visione parziale della fisica contemporanea),
che viaggiano traslando alla velocità della luce nel vuoto, ma che anche se distanti tra loro, per questa proprietà dei campi elettrici e magnetici che generano e trasportano rigidamente ad essi nello spazio e nel tempo, interagiscano tra loro istantaneamente nell' entanglemet, come gli esperimenti di entanglement mostrano e che nulla fino ad oggi riusciva a spiegare!
E ancora da questo errore tutte le altre innumerevoli conseguenze sul pensiero fisico, che abbiamo difficoltà anche solo ad elencare, e prevedere!
UN TERREMOTO! UNA RIVOLUZIONE, che non contraddice la matematica, ma la esalta!
Esalta le Eq. di Maxwell e condanna, (con assoluzione dei peccati e comunque ovvi ringraziamenti sempre e comunque ovviamente!), gli uomini che non le hanno sapute leggere! Ma nulla è perduto! Cambia il punto di vista e questo è un bene per risolvere innumerevoli drammi della fisica contemporanea che si aggirava senza più meta ma cosciente che qualcosa di grande sfuggiva!
Se si fosse visto l' errore di Maxwell in tempo, nel periodo intercorso nella seconda metà del ‘800 tra le speculazioni di Maxwell e quelle di Planck, si sarebbe attesa una prova sperimentale, secondo il metodo scientifico galileiano per capire:
A) se le onde e.m. eran perturbazioni, (di un etere o meno, di un "campo", o comunque di un qualche ente), che si propagavano senza sorgenti, indipendenti dalle sorgenti; campi elettrici oscillanti generanti concatenati campi magnetici oscillanti e così via nelle loro propagazione,
o invece
B) se le radiazioni elettromagnetiche erano campi elettrici e magnetici rigidamente rototraslanti al rototraslare delle loro sorgenti dipolari a velocità di traslazione c.
Due possibilità entrambe in accordo con quanto descritto matematicamente dalle Equazioni di Maxwell, aventi matematicamente pari dignità, ma Maxwell dell’ ipotesi B equi-possibile come A, non si accorse mai, poiché lui era partito imponendo assenza di cariche nel vuoto, ma nei fatti scrivendo nelle sue equazioni solo somma di cariche nel vuoto nulla, non accorgendosi che tale somma nulla è compatibile anche con la presenza di cariche positive e negative a somma totale nulla!

Per discernere tra le due ipotesi sarebbe servitoi a quel punto un esperimento. Un "experimentum crucis" (letteralmente "esperimento della croce"), come si definisce in ambito scientifico un esperimento capace di discriminare tra due teorie concorrenti; ed in effetti alle due ipotesi concorrenti A e B, tra cui discriminare la vera sarebbero derivate teorie fisiche della realtà assai differenti; tale suggestiva espressione latina, "experimentum crucis", pare discenda dal gergo degli alchimisti, e compaia per la prima volta scritta nei testi del filosofo della scienza Francis Bacon, (1561-1626), nella sua opera sul metodo della conoscenza scientifica intitolata "Novum Organum Scientiarum".

Ma tale "experimentum crucis", sebbene mai programmato volontariamente dai fisici, per i motivi detti, per l' errore di Maxwell non visto, sfuggio alla universale attenzione, fu nei fatti eseguito con la scoperta del fotone avvenuta alcuni decenni dopo la data di tale errore.

La scoperta del fotone, se ci si fosse accorti in tempo della possibilità di B, avrebbe fatto capire che delle due ipotesi A e B equivalide
(equivalide ripetiamo ancora sulla base della distribuzione di carica a somma nulla, implicata dalle equazioni di Maxwell per ottenere le equazioni delle onde e.m. nel vuoto),
la vera fisicamente parlando era proprio l’ipotesi B, quella implicante fotoni neutri a struttura dipolare (due cariche una positiva ed una negativa;
e da lì si sarebbe capita la necessità del principio, che tutto prima di Maxwell invitava a credere vero: ovvero che “non esistono campi elettrici e magnetici indipendenti da sorgenti costituite da cariche elettriche ferme o in movimento”!

Un postulato che la Natura ci invitava a estrapolare ed affermare, quello che in altri scritti ho chiamato “postulato doppio” poiché scisso in due proposizioni, una per il campo elettrico ed una per il campo magnetico, due proposizioni qui sintetizzate in una. Lo chiamo il “Postulato C.” o “Postulato di vincolo dei campi elettrici e magnetici alle loro sorgenti formate da cariche”.

E obbedendo ad un principio di economicità, che sempre la Natura ci mostra quando avvengono scoperte di Unificazione come questa qui illustratavi dalla enorme portata (che ancora stentiamo anche solo ad immaginare!), già subito il fotone, appena scoperto, non sarebbe apparso come qualcosa di nuovo, un nuovo ente da aggiungere e postulare, e addirittura, come fino ad oggi credeva il pensiero fisico corrente, persino indivisibile, ma sarebbe stato subito compreso come esso scaturisca, come esso si riconduca alla quantizzazione della carica elettrica, ed come sia da questa che discende la quantizzazione in strutture fotone della radiazione elettromagnetica e da qui, secondo quanto previsto da leggi di Natura note, (ben indipendenti dagli sviluppi teoretici successivi della Meccanica Quantistica), della sua energia, quantità di moto e momento angolare!

IMPORTANTE: Sono quindi la quantizzazione della carica elettrica, che si osserva in Natura, insieme al Postulato C, il postulato di vincolo dei campi elettrici e magnetici alle cariche loro sorgenti, che implicano insieme la quantizzazione della radiazione elettromagnetica, su cui si fonda e deve fondare la Meccanica Quantistica, appunto così chiamata.

Perveniamo a risultati che sono in perfetto accordo con il criterio del Rasoio di Occam che dice dice in latino “entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem”, cioè “non moltiplicare gli elementi più del necessario”.

 

In questioni di scienza, l'autorità di mille non vale l'umile ragionare di un singolo” (Galileo Galilei).

 

Il ragionamento sopra sviluppato, se da un lato è volto a fare vedere degli errori di valutazione storici delle Equazioni di Maxwell, dall' altro, ed è questo di importanza straordinaria, passo passo ci conduce a vedere come sulla base delle Equazioni di Maxwell, la scoperta del fotone da parte di Planck ed Einstein fu essa stessa già la dimostrazione scientifica della validità del MODEC come modello descrittivo dello stesso fotone!

Le equazioni delle onde e.m. di Maxwell prevedono la soluzione nulla in cui non c'è nel vuoto alcuna "perturbarzione" e.m., se così vogliamo chiamarla,

(anche se tale termine nasce sempre dall'errore di Maxwell, che porta a concepire l' onda e.m. come perturbazione di un mezzo materiale presente nel vuoto, il postulato da Maxwell "etere luminifero", in cui si propagherebbe come onda un 'alternanza di campi elettrici e magnetici concatenati indipendenti da sorgenti cariche, una volta generati - etere mostratosi un ente inesistente, in diversi esperimenti messi a punto, per lo meno inesistente nella visione e nelle proprietà che avrebbe dovuto avere nella sua postulata esistenza da parte di Maxwell),

non c'è campi elettrici e magnetici, tali campi son nulli nello spazio e nel tempo.

Questa soluzione, oggi sappiamo alla luce di quanto scoperto e analizzato, corrisponde alla totale assenza di carica nel vuoto, dunque anche dei dipoli elettrici costituenti i fotoni.

Viceversa le altre soluzioni non nulle, son da ricondurre alla presenza di sorgeti dipolari cariche mobili di tali campi elettrici e magnetici; possiamo continuare a parlare di "campo elettromagnetico". Sorgenti che si propagano insieme a tale campo, che ora dobbiamo avere ben chiaro, tali sorgente formano; dobbiamo avere ben chiaro che tale campo e.m. non può esistere indipendentemente dalle sorgenti, come invece fino ad oggi si era erroneamente creduto. Possiamo parlare anche di "onde e.m.", purché si abbia ben chiaro che il concetto più corretto è quello di radiazioni e.m., mentre il termine onda deriva solo da alcune caratteristiche matematiche di tali radiazioni in una descrizione approssimata, (poiché continua nella trattazione della carica che è in natura invece discreta), data dalle equazioni di Maxwell; un' analogia con le onde della meccanica nei mezzi materiali che ha fuorviato per 150 anni nella loro corretta interpretazione fisica, prima facendo postulare un etere luminifero loro mezzo materiale substrato, poi mantenendone una visione del campo e.m. come di ente fisico dalla natura ondulatoria e continuo, nel senso di permeante lo spazio, e questo è corretto, ma esistente anche indipendente dalle cariche elettriche sorgenti, e questo è sbagliato! 

Se il Modec in definitiva ci consente di descrivere perfettamente un fotone isolato da tutto, eccetto il vuoto con le sue proprietà al più, vuoto in cui propaga, ma senza campi elettrici, magnetici e gravitazionali esterni, (dovuti anche eventualmente ad altri fotoni),

Le Equazioni di Maxwell, o meglio le, da loro derivate, Equazioni delle Onde e.m., sebbene in una forma approssimata, ma ci permettono la descrizione del comportamento di insiemi innumerevoli di fotoni, approssimabili in un continuo di fotoni, non altrimenti descibile praticamente trattando ogni fotone attraverso la sua architettura fornita dal Modec. Ecco quindi l' importante continuità e corrispondenza ristabilità tra la nova teoria del fotone, (il Modello Doppio Elicoidale del Fotone che integra in sé il fotone scoperto e trattato dalla Fisica Moderna), ed equazioni di Maxwell, senza più cesure teoriche, come sino ad oggi è stato a seguito dell' errore di Maxwell. Le equazioni di Maxwell stanno al Modec, quindi come la teoria continua del macroscopico corpo deformabile in Scienza della Costruzioni, o la teoria classica dei fluidi o dei gas, sta ai microscopici modelli atomici! Scale diverse di descrizione, ma grande efficacia descrittiva al contempo dei modelli macroscopici!    

Il Fotone in definitiva, possiamo dire, è stato il grande incompreso della fisica moderna!

(Di più credo sia impossibile sintetizzare perché è un ragionamento semplicissimo ma strutturato, semplice come la bellezza elegante della Natura, che il pensiero fisico attuale stava distorcendo in maniera abominevole pur di dare ragione alla non comprensione mancante di realtà naturali invece ben intellegibili, e da sempre sotto e dentro ai nostri occhi!)

Questa è una critica ai fondamenti della fisica contemporanea. Epistemologica certa, ma anche e soprattutto FISICA! L' esistenza del MODEC, del Modello Doppio Elicoidale del Fotone, come struttura coerente è una realtà teorica che non dovrebbe esistere per il pensiero indeterministico odierno! Eppure c'è, esiste, e rappresenta un "problema" per il pensiero fisico contemporaneo; un problema catastrofico poiché quel pensiero è strutturato su traballanti assunti e teorie. Ma invece il Modello Doppio Elicoidale del Fotone è una soluzione di ripartenza enorme per chi vuol tornare a fare scienza e conoscere e descrivere la Natura! Basti pensare che è quel modello teorico, il MODEC, che mi ha fatto scoprire questa "superficialità" nella lettura corretta e onnicomprensiva delle Equazioni di Maxwell, su cui inutile negarlo, su quella "superficialità" è stata fondata tutta la fisica teorica ortodossa odierna, che non sa spiegarsi più le sue contraddizioni immense e sempre maggiori con la realtà arrivando ad addebitarle, che offesa, alla Natura, pur di salvare alcuni ego!

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE: "Ricacciamo gli spiritisti fuori dalla fisica", non ce ne stiamo rendendo conto, ma il pensiero fisico, proprio a partire e a causa del piccolo, ma al contempo immenso errore qui scoperto, è stato inquinato, e sebbene questo mio scritto possa sembrare eretico, non ortodosso, è "eretico" nel senso primo e più antico del termine, cioè "pitagorico"! Ed è l'ortodossia del pensiero fisico odierno caoticizzatosi, improbabile, nevrotico, "collassato" in un dogmatismo che arriva a negare financo il principio di realtà, ("la luna non c'è se non la guardiamo"), e a calpestare persino la possibilità del determinismo, ad esser divenuto eretico (nel senso spregiativo del termine, e non pitagorico) nei confronti di ogni minimo fondamento di "scienza"! Un pensiero che non riesce più a ritrovare un punto fermo non solo fisico, ma neppure matematico, da cui ripartire, tra errori che si stratificano e si consolidano, pubblicizzano e accettano come verità indiscutibili, dove persino la matematica viene distorta alla bisogna per dare forza e imporre il proprio verosimile! "Fisica all' LSD", come mi piace chiamare gli sviluppi dei decenni passati del pensiero fisico dello "stai zitto e calcola, non ti interrogare, tanto la fisica quantistica non la capisce nessuno, e basta che la formula usata funziona", causa di frustazione evidente in tanti studiosi veri che covano nel profondo inespresso la voglia umana di tornare a capire, e capire davvero la Natura e quindi noi stessi!

Il pensiero fisico contemporaneo è infatti scivolato in quella che è stata definita una vera e propria "epistemologia della rassegnazione" (questa definizione molto pertinente si deve al fisico teorico italiano contemporaneo Franco Selleri), per la quale "rassegnazione" al raggiungimento di una piena comprensione ragionevole della Natura si vorrebbero attribuire tutte le responsabilità, anziché a certi "fisici" e alle loro teorie, direttamente alla Natura stessa, rea di essere, secondo questi medesimi "fisici", intrinsecamente assurda, almeno per l' umana ragione. Non solo, si è assistito anche allo spettacolo inquietante e raccapricciante di quei medesimi "fisici" che son giunti a esortare, al contempo, ad evitare i rischi, per la propria integrità mentale, che conseguirebbero dal volere cercare di comprendere le manifestazioni della Natura entro i limiti della cosiddetta razionalità ordinaria! Come dire: "stiamo incontrando un problema nella comprensione razionale di un certo aspetto della Natura; la causa non può essere nostra, ma è certamente della Natura stessa che è assurda, e, ci raccomandiamo: guai ad indagare ulteriormente da parte di qualcun altro, rispetto a quanto noi abbiam già fatto, perché ne trarrebbe solo disagi e problemi mentali!". Capiamo che se malauguratamente questo “metodo” fosse stato seguito sempre di fronte a momentanee difficoltà nella ricerca scientifica e matematica l'umanità avrebbe avuto una cultura ben più povera ad oggi da tramandare, e forse priva della conoscenza di tante leggi della Natura, (della logica e della realtà), e della conoscenza di tante sue componenti e strutture!   

C’è chi vorrebbe ancora farci vivere nel mondo delle fiabe fluttuanti, e c'è a chi può fare piacere pensando, erroneamente, che sia questo ad aprire un mondo di possibilità nel libero arbitrio; ognuno sceglie la fiaba in cui vivere da piccolo.
Io ho scelto di guardare la Realtà!

 

Oreste Caroppo
 

 

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UNA SINTESI.

Non c'è differenza o contraddizione tra il Modello Doppio Elicoidale e le leggi dell' elettrodinamica classica. Ma nel Modello Doppio Elicoidale, che in più si avvale della scoperta della quantizzazione della carica elettrica, della relativistica equivalenza massa-energia, e della scoperta del fotone con le sue caratteristiche, si comprende in cosa quelle equazioni furono non mal scritte, ma mal interpretate.

Si comprende che la corretta loro lettura e dei risultati sperimentali e teorici successivi dovevano portare alla formulazine di due postulati evidenti dalle ricerche precedenti a Maxwell ma mai formulati e fissati:

Quello che chiamo

Principio di rigidità del campo elettrico generato da una carica puntiforme sua sorgente”, un principio sinonimo della non-località di tale campo, e conseguentemente del correlato campo magnetico, allorquando la sua carica sorgente si muove.

E il postulato che in altri scritti ho chiamato “postulato doppio” poiché scisso in due proposizioni, una per il campo elettrico ed una per il campo magnetico, due proposizioni qui sintetizzate in una. Lo chiamo il

Postulato di vincolo dei campi elettrici e magnetici alle loro sorgenti formate da cariche”, che dice in sintesi che “non esistono campi elettrici e magnetici indipendenti da sorgenti costituite da cariche elettriche ferme o in movimento”. Che in realtà potremmo chiamare anche principio alla luce degli sviluppi contenuti in tutte queste osservazioni.

Queste semplici conclusioni, nei fatti ovvie ed in accordo con la scoperta del fotone e con l' elettrodinamica classica, per tutto quanto osservato in precedenza, avrebbero già subito fatto capire che:

obbedendo ad un principio di economicità, che sempre la Natura ci mostra quando avvengono scoperte di Unificazione come questa qui
illustratavi, il fotone non è qualcosa di nuovo, un nuovo ente da aggiungere e postulare, e addirittura, come fino ad oggi credeva il pensiero fisico corrente, persino indivisibile, ma esso scaturisce
e si riconduce alla quantizzazione della carica elettrica; è da quest'ultima quantizzazione di natura più basilare che discende la quantizzazione in strutture fotone della radiazione elettromagnetica e da qui, secondo quanto previsto da leggi di Natura note, (ben indipendenti dagli sviluppi teoretici successivi della Meccanica Quantistica), della sua energia, quantità di moto e momento angolare!

IMPORTANTE: Sono quindi la quantizzazione della carica elettrica, che si osserva in Natura, insieme al Postulato di vincolo dei campi elettrici e magnetici alle cariche loro sorgenti, che implicano insieme la quantizzazione della radiazione elettromagnetica, su cui si fonda e deve fondare la Meccanica Quantistica, appunto così chiamata! Sugli aspetti quantitativi di questa quantizzazione influiscono poi le proprietà del vuoto addensate nella ricavata sperimentalmente Costante di Planck, h.

Perveniamo a risultati che sono in perfetto accordo con il criterio del Rasoio di Occam che dice in latino “entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem”, cioè “non moltiplicare gli elementi più del necessario”.

Tutti cercavano l' unificazione dalla parte sbagliata dando le spalle alla "Luce"!

Abbiamo spaccato il fotone!" In realtà ne abbiamo mostrato tutta la sua bellezza geometrica, complessità e semplicità al contempo. Eleganza e perfetta simmetria!

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ALCUNE ULTERIORI EVIDENZE SPERIMENTALI

SULLA AZIONE A DISTANZA ISTANTANEAMENTE DEL CAMPO ELETTRICO COULOMBIANO

a conferma di quello che ho formulato come  “Principio di rigidità del campo elettrico generato da una carica puntiforme sua sorgente”, un principio sinonimo della non-località di tale campo, e conseguentemente del correlato campo magnetico, allorquando la sua carica sorgente si muove.

 

Ed ora abbiamo modo di ricucire ogni cosa, grazie alla scoperta del MODEC e a quello che il Modec ci ha fatto vedere capire e scoprire: così non si potrà più far finta di non vedere, da parte di certo pensiero teoretico, quanto anche esprimenti scientifici di questi stessi anni hanno osservato; fin ora mancava una teoria onnicomprensiva e finalmente reale delle interazioni elettriche e magnetiche, ora il MODEC ci ha permesso di raggiungerla spiegandoci ogni cosa e facendoci sorridere di fronte ai tentativi distorcenti, anche di evidenze sperimentali, che sono stati escogitati per celarle, sotto paradossi, quando invece paradossale era tutta la visione dell' interazione elettrica e magnetica, e non solo, derivata dalla svista di Maxwell che ha avuto catastrofici effetti teoretici:

un esperimento condotto in Italia nel 2012 ha dato evidenze per una velocità di propagazione infinita del campo elettrico secondo la legge di Coulomb: al muoversi delle sue sorgenti cariche istantanemante e rigidamente il campo segue le cariche, si sposta solidale con esse in tutto lo spazio senza ritardi in nessun punto.

"Evidence of infinite speed of propagation
In late 2012, experimenters of the Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, at the Laboratori Nazionali di Frascati in Frascati, Rome performed an experiment which indicated that there was no delay in propagation of the force between a beam of electrons and detectors.[16]
This was taken as indicating that the field seemed to travel with the
beam of electrons as if it were a rigid structure preceding the beam.
Though awaiting corroboration, the results indicate that aberration is not present in the Coulomb force."

(link da cui è tratto il testo in inglese sopra:  Coulomb's law )

 

Qui l'articolo scientifico in merito da cui estraiamo il testo di abstract sotto:

http://arxiv.org/abs/1211.2913

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Measuring Propagation Speed of Coulomb Fields
A.Calcaterra, R. de Sangro, G. Finocchiaro, P.Patteri, M. Piccolo, G. Pizzella
(Submitted on 13 Nov 2012)

    The problem of gravity propagation has been subject of discussion for quite a long time: Newton, Laplace and, in relatively more modern times, Eddington pointed out that, if gravity propagated with finite velocity, planets motion around the sun would become unstable due to a torque originating from time lag of the gravitational interactions.
    Such an odd behavior can be found also in electromagnetism, when one computes the propagation of the electric fields generated by a set of uniformly moving charges. As a matter of fact the Li\'enard-Weichert retarded potential leads to a formula indistinguishable from the one obtained assuming that the electric field propagates with infinite velocity. Feyman explanation for this apparent paradox was based on the fact that uniform motions last indefinitely.
    To verify such an explanation, we performed an experiment to measure the time/space evolution of the electric field generated by an uniformely moving electron beam. The results we obtain on such a finite lifetime kinematical state seem compatible with an electric field rigidly carried by the beam itself.

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MAXWELL E L' ORACOLO BEFFARDO

MA SEMPRE LOGICO E NON CONTRADDITTORIO

LA MERAVIGLIOSA CHIAVE DI COMPRENSIONE DELLA REALTA', PORTA APERTA DI NUOVO FINALMENTE SULLA NATURA, INAUGURATA DAL MODEC

Abbiamo studiato l'equilibrio dinamico ed elettromagnetico del Modello Doppio Elicoidale del Fotone sopra, mostrandone le sue coerenze con il fotone e tutte le sue proprietà, nel rispetto delle leggi di conservazione di momento angolare, energia e quantità di moto, dandone le equazioni di moto e verificandone le caratteristiche di equilibrio dinamico, da cui scaturisce la sua fondamentale equazione caratterizzante E=hv, ed il tutto utilizzando la Legge di Coulomb come legge di interazione a distanza non-locale ... un modello che pertanto si svincola dal principio di località caro alla fisica di mainstream, mentre nel MODEC per il modello del fotone si son utilizzate le interazioni a distanza, in particolar modo elettriche e magnetiche, (e in ulteriori sviluppi della teoria del MODEC anche gravitazionali), connesse al principio opposto, affermato nella fisica classica, quello quindi di non-località!
[Nello studio con valore teorico dei sistemi fotoni ad alta energia si son aggiunte sempre con questo aspetto di non-località anche le interazioni gravitazionali, come sopra accennato, con interessanti risultati qui approfondibili: "Svelati i Misteri delle Unità naturali di Planck grazie al Modello Doppio Elicoidale del Fotone"].
Il modello ha la sua forza dirompente proprio nel mostrarci come usando quelle interazioni elettriche e magnetiche, nel principio di non-località, si descrive benissimo e sorprendentemente il fotone, e questo aprendoci un mondo di nuova visione della Fisica che ha portato sulla strada che ci ha fatto scoprire l'errore di Maxwell nella interpretazione matematica dei risultati dati dalle sue equazioni delle onde e.m., dove, (era il 1864 quando presentò le sue equazioni alla Royal Society , esattamente 150 anni fa, rispetto ad oggi il 2014), non si accorse che aver posto nelle sue equazioni nel vuoto, Σ Qi= 0 non vuol dire a priori assenza di cariche nel vuoto, poiché matematicamente assenza di carica totale è questa Σ |Qi|= 0, non quella che impose lui Σ Qi= 0 , che è una sommatoria nulla che ottieni anche proprio con la presenza nel vuoto di una carica positiva ed una negativa Σ (+Q)+(-Q)= 0 , o comunque con numeri uguali di cariche di pari intensità positive e negative! Motivo per cui le sue onde e.m. erano compatibili con sorgenti dipolari rototraslative, sorgenti di campi elettrici e magnetici non-locali secondo quella stessa Legge di Coulomb, inglobata con le sue caratteristiche nelle sue equazioni con il Teorema di Gauss, sebbene poi approssimate in una descrizione continua che in parte spalmò e disperse la granulosità della carica in natura, ma senza che questo ci impedisse di accorgerci oggi, del suo errore anche nella versione continua dove densità di carica nulla, la ottieni anche con cariche più e meno di pari intensità opposte in ugual numero nello stesso volumetto!
Fu come se Maxwell si rivolse alle sue Equazioni come un supplice ad un oracolo, chiedendo cosa esse prevedevano nel vuoto in assenza di carica, ma Maxwell fu superficiale nella richiesta, nel farla pose Σ Qi= 0 , e l' oracolo beffardo gli rispose, ma Maxwell non si accorse che la risposta non era alla sua domanda, ma solo alla condizione Σ Qi= 0 che lui aveva imposto, che era compatibile si con la domanda che aveva in mente, ma anche, e lui non si accorse, con le sorgenti dipolari di campi elettrici e magnetici non-locali!
L'Oracolo è stato beffardo, e per 150 anni non ci siamo accorti di tutto questo!


Se ci fossimo accorti in tempo, avremmo cercato di capire la risposta corretta quale era tra queste due:


A) onde e.m. continue svincolate da sorgenti, portanti verso una visione della località delle interazioni, (e da qui poi alla ipotesi dei campi come legati a interazioni mediati da particelle virtuali), ecc. ecc.;


oppure

B) onde e.m. con intrinsecamente correlati campi non-locali generati da corpuscoli-sorgenti dipolari, nel complesso pertanto neutre, (come neutri appaiono appunto i fotoni); dipoli questi viaggianti con le onde poiché generanti le stesse con i loro costitutivi campi elettrici di forze centrali (centrati nelle dette sorgenti dipolari) interagenti con azione a distanza e campi magnetici correlati (anche essi agenti a distanza) generati a seguito del moto rototraslatorio di queste sorgenti cariche elettricamente parlando!


La scoperta del fotone, del fatto che le onde avevano dei corpuscoli (B) e non erano meramente continue prive di corpuscoli (A), già decise e mostrò quale era la risposta corretta dell' Oracolo della Natura: questa Σ (+Q)+(-Q)= 0 , il fotone doppio elicoidale traslante nel suo complesso a velocità c, le interazioni a distanza di tipo elettrico e magnetico dalle sue cariche generate, la quantizzazione della radiazione elettromagnetica nulla più che un effetto dovuto delle leggi dell' elettromagnetismo in questa corretta nuova lettura e della ben più basilare quantizzazione della carica elettrica; le visioni quantistiche della radiazione elettromagnetica finalmente unificate con l’ elettromagnetismo davvero senza dover postulare nuovi enti a sé come i fotoni indivisibili!
Non meraviglia allora scoprire persino, e conseguentemente in coerenza con tutto questo, la strettissima similitudine dei campi elettrici e magnetici nel centro di massa del fotone nel modello doppio elicoidale con quelli dell' onda e.m. piana monocromatica (di stessa lunghezza d'onda) polarizzata circolarmente che le equazioni “continue” di Maxwell descrivono, ma ora sappiamo capire e descrivere bene in ogni punto dello spazio ed istante tali campi prodotti dal fotone senza più nebulosità o principi ridondanti tra onda e particella. Il tutto de terministicamente. Sappiamo a cosa la lunghezza d' onda e la frequenza tipiche dell'andamento dei campi dell' onda elettromagnetica nel centro di massa del fotone, corrispondono in termini cinematici per il fotone! E tutto questo prima in una grande, grandissima confusione, rattoppata in mille modi poco coerenti e poco concilianti tra loro, non lo sapevamo!
Una ri-legittimazione inevitabile della non-località che non suona certo sperimentalmente strana dati i fenomeni di entanglement anche tra fotoni, osservati e che fino ad oggi non potevano però essere in alcun modo spiegati!
Cambia così ora la nostra visione della realtà nel verso della Verità, attraverso la guida, il faro forte della Matematica nella comprensione dell’errore di Maxwell, il grande peccato originale della fisica moderna che ci portavamo dietro, e da lì la corretta lettura dei risultati sperimentali successivi, quali il fino ad oggi incompreso fotone, incompreso sempre a causa dello stesso errore che il modello doppio elicoidale con le sue meravigliose coerenze ci ha permesso di scoprire!

                                                                                             Settembre 2014

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LA PORTATA DELLA SCOPERTA E LE REAZIONI INEVITABILI E TRANSITORIE INIZIALI:

CROLLATI I FONDAMENTI DELLA FISICA CONTEMPORANEA
con la scoperta di un Errore di 150 anni fa, banalissimo ma passato da tuttissimi inosservato, con conseguenze catastrofiche dal punto di vista teorico di descrizione della realtà, per la propagazione ed ingigantimento che quell' errore ha comportato. Ora è tutto più chiaro però, e la Natura appare in tutta la sua coerenza, realtà e perfetta determinazione sino ad oggi non a caso negata nel pensiero fisico affermatosi nelle menti umane di tutto il globo terrestre!
Alcuni teoretici del pensiero fisico attuale stanno tentando di censurare in tutti modi la scoperta dell' ERRORE DI MAXWELL, che fa crollare l' intero castello incoerente e dogmatico del pensiero fisico contemporaneo.
La loro spasmodica corsa a censurare e trovare mille strategemmi per cassare questa rivelazione, che ci ricorda ben altre inquisizioni del passato contro i grandi nostri padri del Vero pensiero Scientifico attento alla Natura prima che al proprio ego, mi fa umanamehte sorridere e provare pietà per queste persone che soffrono dentro per l'incapacità, comprensibile, di accettare che tutto ciò che hanno osannato e creduto sulla realtà e su cui hanno basato le loro vite ed esaltanti professionalità, è fondato su una bugia ed un errore tanto elementare quanto immenso:
IL GRANDE PECCATO ORIGINALE DELLA FISICA MODERNA!
E osservo questa loro affannosa corsa senza rancore, certo che la Verità, e le idee che la diffondono una volta esposte non son più cancellabili e la loro azione distruttiva-costruttiva inarrestabile!
Tanto materiale in merito è raccolto in questo sito.

                                                                                             Ottobre 2014

 

 

Oreste Caroppo

 

IN CONTINUAZIONE del tema trattato si consiglia la lettura anche di: "La immensa propagazione dell' errore di Maxwell nel pensiero fisico contemporaneo!"

Fulmine al tramonto del Sole, tra cielo e terra, immagine tratta da internet ESCAPE='HTML'