DNA - foto tratta da internet ESCAPE='HTML'

 

IL MISTERO DELLA LUCE: FOTONE DOPPIO ELICOIDALE
IL MISTERO DELLA VITA: DNA DOPPIO ELICOIDALE

I Fotoni con la loro struttura dinamica doppio elicoidale danno il "guizzo vitale" alle molecole a struttura statica anch'essa doppio elicoidale del DNA fondamentale per la Vita?!

 

Le somiglianze geometriche tra la struttura del Fotone descritta dal Modello Doppio Elicoidale (MODEC), una struttura dinamica doppio elicoidale, e la ormai ben famosa struttura statica doppio elicoidale della molecola del DNA, molecola della vita, ci inducono ad ipotizzare ed indagare possibili correlazioni e interazioni tra Fotoni e DNA nel tentativo di far luce sul grande Mistero della Vita!

Su questa questione avevo scritto tempo fa una nota, qui senza nessuna formalizzazione o calcolo matematico, la ritrovo. Eccola:

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E se davvero per il fotone si dovesse confermare sperimentalmente che ha una struttura doppio-elicoidale, la similitudine di questa struttura dinamica della "luce",

(in senso lato intendendo con questo termine qui più genericamente i fotoni della radiazione elettromagnetica, non necessariamente limitandoci allo spettro visibile che va all'incirca da 380nm a 750nm, in termini di lunghezza d'onda),

con quella statica delle molecole della vita, quali il DNA, dovrebbe portare a future ulteriori speculazioni ed indagini nel mistero della Vita, della "vis vitalis", e della sua relazione con il Cosmo circostante; Cosmo che con i suoi fotoni si paleserebbe ancor più, di quanto già appaia, come una sorta di "Natura naturans" per la Vita; una strettissima correlazione dunque tra le evoluzioni dell’Universo e i processi della vita.

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Circola la notizia in internet, (che qui riporto per riflessioni generali, senza aver svolto dettagliate verifiche e approfondimenti sulla stessa), secondo cui all’inizio degli anni novanta del '900, l’Accademia Russa delle Scienze di Mosca riferì una stupefacente relazione tra il DNA e fotoni. Autori di questi studi, divulgati nel 1992, un certo dott. Vladimir Poponin, studioso nel campo della cosiddetta biologia quantistica, e il suo collega Peter Pjotr Garjajev biofisico e biologo molecolare, che pare abbiano descritto una serie di esperimenti dimostranti interessanti inattese interazioni tra DNA e fotoni, mostranti una certa capacità delle molecole di DNA di catturare opportuni fotoni (come una sorta di spugna che assorbe acqua), e una volta assorbiti di “conservarli sotto forma di spirale” si legge in testi divulgativi in merito. Si legge anche della scoperta da parte loro di un certo fenomeno definito “DNA fantasma” o "effetto del DNA fantasma", in quanto avrebbero osservato che una volta tolto il DNA dal contenitore in cui stava precedentemente e in cui avevano osservato assorbimenti dei fotoni da parte del DNA, in quei medesimi spazi prima occupati dal DNA la luce continuava ad esistere sotto forma di spirale. Si tratta ovviamente di esperimenti meritevoli di maggiori approfondimenti.

Ma forse, mi sento di dire, non c'è bisogno di spiegazioni metafisiche, che in tanti hanno avanzato e diffuso, o troppo esotiche, per queste pare osservate interazioni tra DNA e fotoni, se il fotone ha proprio la struttura che ho ipotizzato e scoperto essere ben consistente dal punto di vista fisico-matematico! Inoltre non dovrebbe poi destare certo meraviglia, una volta indagata una geometria spirale, trovarla quando si tratta di luce e più in generale di fotoni, come oggi sappiamo sulla base del MODEC, senza dover quindi ricorrere ad ipotizzare nuove proprietà e nuovi fenomeni.

Ci chiediamo pertanto: i fotoni, che sono per loro natura strutture spiraleggianti elicoidalmente a doppia elica, (come descritto dalla Teoria del Modello Doppio Elicoidale del Fotone, MODEC in acronimo), danno il "guizzo vitale" al DNA e quindi alla vita? Son dunque i fotoni a dare alle molecole basilari degli esseri viventi, negli esseri viventi, quel "guizzo" che ci porta a distinguere gli esseri viventi da ciò che definiamo non vivente, sebbene ad oggi ancora ci sfugge una definizione fisica precisa di ciò che sia vivente e ciò che non lo sia, una definizione rigorosa e precisa di ciò che chiamiamo Vita?

L'ipotesi suggestiva che qui avanziamo è quella dei fotoni, con la loro struttura dinamica doppio elicoidale, come sostrato diffuso nel Cosmo, capaci di apportare forse un impulso energetico fondamentale, fisico diciamo più in generale, qui definito da noi "guizzo", non pienamente indagato né mai prima d'ora neppure ipotizzato fisicamente e biologicamente, alle catene a struttura statica, doppio elicoidali anch'esse, del DNA, per lo meno quando richiesto dagli esseri viventi. Il DNA come una sorta di antenna elettromagnetica risuonante per precisi fotoni, capace di catturare precisi fotoni, di lunghezza d'onda (che per il MODEC coincide con il passo dell'elica della struttura fotonica) correlata a quella del passo dell'elica della catena molecolare del DNA, (o fotoni di dimensioni trasversali, sempre dipendenti dalla loro lunghezza d'onda secondo il MODEC, correlate alle dimensioni trasversali delle catene di DNA). Un'antenna in particolar modo attivabile chimicamente quando è necessario che si svolgano processi biologici che coinvolgono questa importante immancabile molecola per la vita che sulla Terra conosciamo. Idem discorso, se così fosse, da approfondire anche per altre molecole biologiche aventi strutture elicoidali, o comunque tali da intercettare opportuni fotoni nella loro struttura descritta dal MODEC.

Il Mistero della Luce, il Mistero della Vita: non è forse un caso che nelle religioni, nelle filosofie antiche e nelle tradizioni misteriche ed esoteriche umane tanto forte sia il valore simbolico e concreto attribuito alla luce, e forse dunque, sulla base di queste speculazioni solo iniziali, le ragioni potrebbero essere ancor più profonde delle tantissime già ad oggi note che esaltano l'importanza delle radiazioni elettromagnetiche, entro certe frequenze ed intensità, per la vita, dal calore, alla luce visibile, alla fotosintesi nei vegetali, alla sintesi della utilissima vitamina D nell'uomo a livello cutaneo, ecc., all'uso innumerevole che ne fa l'uomo con la sua tecnologia.

 

Oreste Caroppo

 

 

Spiruline, cianoficee dalla caratteristica forma elicoidale, diffuse in acque dolci di zone tropicali, anche in Africa ESCAPE='HTML'

Spiruline, minuscole alghe cianoficee commestibili dalla caratteristica forma elicoidale, vivono in laghi salati con acque alcaline e calde, in zone tropicali, anche in Africa.

Foto tratta da: http://spirulina.com/wp-content/uploads/bb-plugin/cache/Arthrospira-mass-culture-2-panorama.jpg